La Procura di Lecce chiude le indagini sulla maxi evasione fiscale di una società di Taviano attiva nel settore "compro oro".
Risultano indagati, F.P., amministratore unico dal 25 settembre 2012 fino al 4 ottobre del 2013 e successivamente socio di maggioranza e amministratore di fatto; G.D.F. legale rappresentante dal 4 ottobre del 2013 e, a partire al 23 luglio 2014, liquidatore della società "Paper Gold Srl". Entrambi sono difesi dall'avvocato Biagio Palamà.
I reati contestati sono "omessa dichiarazione" e "occultamento o distruzione di documenti contabili". Secondo quanto sostenuto dal pubblico ministero, gli indagati avrebbero evaso le imposte sui redditi e il valore aggiunto della società "Paper Gold Srl" impegnata nella cessione di oro e argento usati. In particolare, non avrebbero presentato per l'anno 2014, la dichiarazione dei redditi pur essendo obbligati a farlo. Infatti, gli indagati avrebbero emesso fatture "per cessione di beni" per un valore superiore ai 45 milioni di euro, con imposta IVA pari a 946.704 euro. Il reato sarebbe stato commesso il 2 settembre del 2014 e accertato il 28 maggio dell'anno successivo. Inoltre, sostiene il pm, nel mese di maggio dello scorso anno, avrebbero distrutto gran parte delle scritture e dei documenti contabili. Infatti, in sede di verifica, gli indagati avrebbero presentato soltanto una documentazione frammentaria, costituita da alcune fatture emesse e dai registri del commercio di beni usati vidimati. Tale reato, sarebbe stato commesso per non consentire la ricostruzione dei redditi e del volume di affari.
Gli accertamenti sarebbero scaturiti a seguito di un'inchiesta più ampia, coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Capoccia (prima del trasferimento alla Procura di Crotone) e poi dal dr. Giovanni Gagliotta. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Gallipoli, la Polizia distaccata in Procura e la Guardia di finanza.
L'indagine intende accertare un'ipotesi di reato: alcuni commercianti salentini del settore "compro oro, compaiono nel registro degli indagati (in totale 21 persone, tra cui anche G.D.F ed F.P. , rispondono di "associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio"); potrebbero essersi prestati ad impiegare i loro negozi per ripulire denaro sporco proveniente dalla Campania. Gli inquirenti hanno, infatti, individuato numerose operazioni postali a favore dei commercianti salentini.