Dovrà restituire i 130mila euro sottratti indebitamente e poi spesi in "Gratta e Vinci". Il gup Michele Toriello – nel giudizio con rito abbreviato – ha condannato a 18 mesi e 300 euro di multa Giuseppe Spano, all'epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione della farmacia comunale di Nardò. Il giudice ha disposto la sospensione della pena e la "non menzione" nel casellario subordinata al risarcimento della somma "intascata" dalla farmacia comunale, costituitasi parte civile con l'avvocato Giuseppe Bonsegna. Il 51enne di Nardò è stato condannato per il reato di appropriazione indebita. Accolta, dunque, la tesi difensiva del legale dell'imputato, l'avvocato Tommaso Valente. Invece, il pubblico ministero Emilio Arnesano aveva invocato una condanna a 3 anni con l'accusa di peculato, ritenendo Spano incaricato di pubblico servizio. Il gup Toriello, nello specifico, ha disposto il dissequestro del cinquanta per cento di un immobile a Nardò (diviso con la madre) e di un'autovettura dell'imputato.
L'inchiesta – coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e condotta dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Lecce, guidati dal colonnello Francesco Mazzotta – ha preso il via dalla querela dell’attuale presidente della farmacia comunale di Nardò, Michele Onorato assieme al Sindaco dell'epoca, Marcello Risi. Successivamente fu presentato un esposto da alcuni consiglieri di minoranza, tra cui l'attuale Primo Cittadino, Giuseppe Mellone.
Nel corso delle indagini è emerso anche un aspetto piuttosto singolare della vicenda.
Spano ha, infatti, confessato di aver preso i soldi e di averli utilizzati per comprare i biglietti "Gratta e Vinci" o di altri giochi (il riscontro si è avuto con l'ascolto dei titolari dei negozi dove sarebbero stati acquistati i tagliandi), poiché malato di ludopatia.