Stalking nei confronti della ex: 41enne leccese condannato a 6 mesi


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Avrebbe, secondo l'accusa, perseguitato la sua ex e con l'aiuto di un amico, "rubato" l'identità ad un'ignara vittima per mettere in atto il proprio piano.
 
Il gup Michele Toriello, però, ha condannato il solo L.C.P., 41enne originario di Roma, ma residente a Lecce, per il reato di stalking a 6 mesi, riconoscendo le attenuanti generiche e la diminuente del rito abbreviato; applicando la sospensione della pena ed il beneficio della non menzione.
 
Il giudice ha poi disposto per l'imputato, difeso dall'avvocato Carmen Castellana, il risarcimento del danno di 3.500 euro in favore della vittima. R.R. si era costituita parte civile con l'avvocato Pierpaolo Schiattone.
 
Il gup Toriello ha invece assolto sia L.C.P che G.R. ,46enne leccese difeso dall'avvocato Cristiano Solinas, dai reati di sostituzione di persona e calunnia, "per non aver commesso il fatto".
 
Il pubblico ministero Roberta Licci aveva, invece, invocato una condanna a 1 anno e 6 mesi per L.C.P. e ad 1 anno per G.R. Secondo l'ipotesi accusatoria, L.C.P.  avrebbe perseguitato la sua ex, attraverso numerosi sms dal contenuto ingiurioso e osceno, inviatile tra i mesi di febbraio e maggio del 2013. In uno di essi, rivolgendosi a R.R. , 40enne di San Donato con cui aveva interrotto la relazione nell'ottobre 2012, diceva "Devi morire…zoccola leccese morirai..puttanella, troietta stai molto attenta".
 

Gli sms, accompagnati da numerosi squilli, sarebbero stati inviati da L.C.P., provvedendo ad oscurare il numero telefonico, ma non solo. Infatti, qui entrerebbe in scena, secondo l'accusa, il complice. L.C.P. avvalendosi dell'aiuto di G.R., già dal dicembre del 2012, provvederebbe a inviare successivi sms, attraverso l'utenza telefonica di un tal A.G. Infatti, il suo complice, in qualità di titolare di un esercizio commerciale di Lecce, avrebbe attivato quell'utenza utilizzando i dati personali di un suo cliente, di cui aveva a disposizione la copia dei documenti. A.G. si sarebbe anche adoperato a falsificare la firma di quest'ultimo sul modulo di attivazione.