Avrebbe perseguitato per alcuni mesi, sia l'ex amante che il nuovo fidanzato di quest'ultima.
Il giudice Marcello Rizzo della seconda sezione penale in composizione monocratica, ha condannato ad un anno e mezzo (con sospensione della pena e "non menzione" della condanna), per i reati di stalking e violenza privata, un imprenditore di Nardò.
La donna ed il compagno si sono costituiti parte civile, con gli avvocati Franco Orlando e Pasquale Gaballo e per loro è stata disposta una provvisionale di 5.000 euro ciascuno. Il vice procuratore onorario aveva, invece, chiesto due anni di reclusione.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, l'uomo avrebbe intrattenuto con la sua amante, per circa diciotto anni una relazione, e quest'ultima, a partire dal 2009, era anche entrata nella sua società. Ad un certo punto però il rapporto sentimentale comincia a deteriorarsi e la donna, 45enne, l'anno dopo, decide di interrompere la relazione.
Inizialmente, l'imprenditore sembrerebbe accettare la nuova situazione, ma quando l'ex amante inizia a frequentare un altro uomo, egli cambierebbe atteggiamento.
Inizierebbero, secondo l'accusa (titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Stefania Mininni), i pedinamenti e le telefonate continue, per "costringerli" a lasciarsi. Il periodo dello stalking, andrebbe dal maggio 2010 fino al gennaio 2011.
Ad un certo punto, quindi, d'accordo con il nuovo compagno, ella decide di denunciare l'ex amante ai carabinieri.
In sede di discussione, l’avvocato Giuseppe Bonsegna, difensore assieme a Luigi Pastore dell'imprenditore, ha cercato di smontare la tesi accusatoria sostenendo che gli episodi "persecutori" si dovevano considerare “arrabbiature”; non poteva dunque configurarsi alcun reato di stalking.
Il motivo dei pedinamenti e delle telefonate, non era poi ricollegabile, al fatto che l'ex amante si fosse legata sentimentalmente ad una nuova persona. L'imprenditore, era "arrabbiato" perché la donna aveva deciso, di punto in bianco, di non volere più far parte della società (dopo che gli avrebbe promesso di aspettare, prima di andarsene, che lui trovasse un nuovo socio ), mettendolo così nei guai.