Striscione contro il comandante dei vigili e i vicini di casa, 73enne di Veglie patteggia 6 mesi per stalking


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Si riteneva perseguitata  dalla burocrazia e si sarebbe a sua volta trasformata in stalker.
  
La 73enne di Veglie C.M. ha patteggiato 6 mesi innanzi al gup Michele Toriello, per il reato di atti persecutori. Il giudice ha accolto l'istanza dell'avvocato Andrea Starace che aveva "concordato " la pena con il pubblico ministero.
  
La vegliese era accusata di due episodi di stalking. Il primo, ai danni dell'allora comandante della polizia municipale. La signora l'11 gennaio del 2016, espose un lenzuolo-denuncia sul portone della propria casa, durante la festa patronale in onore di “San Giovanni Battista".
  
La commerciante in pensione si riteneva penalizzata dalla burocrazia. In particolare, lamentava una mancata autorizzazione per l’apertura, in un locale di sua proprietà (ma dato in gestione a terzi), di un bar-pizzeria.
  
Uno di questi striscioni recitava così "Comandante dei vigili urbani Massimiliano Leo questa volta hai esagerato nei miei confronti ignorando la legge è la carica che ricopri, Novoli o abbi un po' rispetto pe i vegliesi".
  
In un altro manifesto lo accusava di compiere gravi scorrettezze contro il proprio figlio , finito sotto processo per abusi edilizi (l'uomo verrà poi assolto ). Per questa vicenda, presentandosi nell'ufficio del comandante, lo avrebbe anche minacciato di morte. Leo presentò successivamente denuncia ai Carabinieri di Veglie, comandati all’epoca dal Maresciallo Matteo De Luca, sottolineando la correttezza dell’operato del suo Ufficio.
  
La signora Mattia è accusata di stalking anche nei confronti dei vicini di casa. Essi si sono costituiti parte civile con l'avvocato Cosimo D'Agostino. Anche in questo caso la signora avrebbe esposto alcuni striscioni dal contenuto ingiurioso e minaccioso. Inoltre, i vicini di casa proprietari di un bed and breakfast avrebbero subito altri atti persecutori.
  
La donna avrebbe chiuso le finestre prospicienti all'abitazione dei vicini con pezzi di legno, chiodi e lamiera. Inoltre avrebbe posizionato delle casse sul terrazzo, alzando a tutto volume la radio, così impedendo il riposo degli ospiti. Gli atti persecutori si sarebbero protratti fino al settembre del 2016.