Tamponata, partorisce prima del tempo: guidatore ubriaco condannato a otto mesi di reclusione


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Un parto prematuro dopo il tamponamento causato dal conducente di un'altra macchina che guidava sotto effetto di alcool. Una vicenda che ha avuto, invece, conseguenze sul piano giudiziario per l'automobilista imprudente. Il giudice monocratico Sergio Tosi della prima sezione penale ha inflitto al 39enne G.L.S. di Lequile, 8 mesi di reclusione, pena sospesa per il reato di lesioni personali colpose, per aver violato la Legge 194 sull'aborto ( "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza") ed in particolare l'articolo 17 che punisce  "chiunque cagiona ad una donna per colpa un parto prematuro".
  
Inoltre, il giudice ha condannato l'imputato ad 1 anno e 2 mesi di arresto per "guida in stato di ebbrezza" ed al pagamento di un'ammenda di 14mila euro. Infine, è stato disposto il risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Accolta dunque la richiesta di condanna dell'accusa rappresentata oggi in udienza dal vpo Antonio Zito. Invece, la vittima del parto prematuro si è costituita parte civile con l'avvocato Francesco Maria De Giorgi. 
  
Secondo le indagini condotte dai Carabinieri di Lecce e coordinate dall'allora pubblico ministero Antonio De Donno (che ha emesso un decreto di citazione a giudizio), il 39enne G.L.S. si sarebbe messo alla guida della propria macchina, dopo avere bevuto qualche bicchiere di troppo (riscontrato un tasso alcolemico di 2,34 g/l).
  
La sera della vigilia di Natale di cinque anni fa, non mantenendo la distanza di sicurezza, nei pressi di un semaforo, avrebbe perso il controllo del mezzo e tamponato un'altra macchina ferma al rosso.  All'interno di essa, vi era una coppia di avvocati e ad avere la peggio sarebbe stata la moglie, la quale si trovava affianco al marito che guidava. La donna avrebbe ricevuto "un trauma da contraccolpo al rachide cervicale e al rachide sacro-lombare". Ma l'avvocatessa era incinta, cosicché dal colpo ricevuto sarebbe conseguita la rottura prematura delle membrane. Il marito, se la sarebbe cavata, invece, con traumi alla caviglia sinistra, al polso destro e all'articolazione scapolo -omerale, guaribili in 7 giorni.