Tentò di violentare una donna sui gradini di una chiesa: condannato un 26enne senegalese


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Tentò un approccio sessuale molto spinto sui gradini di una chiesa e oggi è arrivata la condanna per un giovane di origini senegalesi. Il collegio della seconda sezione penale, Presidente Roberto Tanisi (a latere Fabrizio Malagnino e Silvia Saracino) ha inflitto al 26enne A.B.D. (queste le sue iniziali), da tempo residente a Nardò, una pena di un anno ed otto mesi.
  
Il giovane rispondeva dei reati di tentata violenza sessuale ed atti osceni in luogo pubblico. I giudici hanno accordato all'imputato la sospensione della pena, ma anche disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. In precedenza, il pubblico ministero Giovanni Gagliotta aveva invocato una condanna a due anni e sei mesi.
  
Il collegio giudicante ha condannato anche il 30enne M.S. di origini senegalesi a otto mesi (il pm aveva chiesto un anno di reclusione) per false dichiarazioni sull'identità, con pena sospesa. I difensori degli imputati, gli avvocati Laura Bruno, Americo a Barba, Fulvio Pedone e Claudia Strafella, avevano chiesto, invece, l'assoluzione per i propri assistiti.
  
Secondo il pubblico ministero Roberta Licci titolare dell'inchiesta una donna leccese sarebbe stata importunata nel centro storico, il 2 settembre di tre anni fa, mentre stava passeggiando con il proprio cane. Il 26enne, dopo qualche bicchiere di troppo, avrebbe prima immobilizzato la povera malcapitata, bloccandole le braccia. Poi, l'avrebbe costretta a sdraiarsi sui gradini della Chiesa di San Matteo, spingendola con forza.
  
A quel punto, il giovane si sarebbe denudato e avrebbe cercato di violentare la donna. Quest'ultima sarebbe però sarebbe riuscita a divincolarsi ed a fuggire. Subito dopo avrebbe chiamato gli agenti di polizia che avrebbero presto rintracciato i due senegalesi, uno dei quali avrebbe rilasciato le false generalità. La vittima del tentativo di violenza non avrebbe comunque sporto denuncia.