Una presunta truffa per ottenere contributi ed agevolazioni attraverso fondi pubblici, con il coinvolgimento di noti politici, commercialisti, avvocati e dipendenti comunali. I pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci hanno formalizzato una richiesta di proroga delle indagini di sei mesi al gip.
Adesso, Il Dr. Giovanni Gallo dovrà esprimersi sull'istanza presentata dalla Procura leccese nelle scorse ore. Difatti, seppur scaduto il termine fissato per le indagini preliminari, gli inquirenti hanno chiesto un "supplemento di tempo" per potere portare a termine i dovuti accertamenti.
Le 34 persone iscritte nel registro degli indagati, rispondono a vario titolo ed in diversa misura, del reato di di "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche". Tra i personaggi coinvolti compaiono complessivamente sei nomi di dirigenti e dipendenti comunali di Lecce e Brindisi.
Non solo, sarebbero implicati nella vicenda anche cinque commercialisti e quattro avvocati di Lecce e provincia. Anche altri diciannove nominativi compaiono nel registro degli indagati; la maggior parte di essi sono salentini ma ci sono anche un romano ed una signora barese. Ricordiamo che la proroga delle indagini preliminari in questione, servirà solamente a far luce sull'inchiesta e per alcuni dei personaggi coinvolti nella presunta truffa, potrebbe essere ben presto chiesta dalla Procura leccese, l'archiviazione del procedimento.
Al centro della vicenda, anzitutto, alcuni lavori di ristrutturazione per l'Associazione Antiracket Salento. In particolare, al vaglio degli inquirenti, una stessa somma di denaro superiore ai 100 mila euro, versata in due distinte occasioni da referenti diversi, ad un'impresa di costruzioni per la creazione di nuovi sportelli. Inoltre, la Procura ipotizza una presunta truffa anche a danno di alcune ignare persone ( sia imprenditori, vittime di usura che professionisti, i quali hanno poi presentato denuncia ), per l'accesso ai finanziamenti.