Sarà un’inchiesta a far luce sulla tragedia dell’ultraleggero precipitato a Seclì, che è costata la vita al pilota, morto carbonizzato. Il fascicolo d’indagine è nelle mani del pubblico ministero di turno Massimiliano Carducci.
Si profila l’ipotesi di reato di disastro aereo colposo a carico d’ignoti. E nelle prossime ore, il pm potrebbe disporre le prime consulenze tecniche per ricostruire la dinamica e le cause del terribile incidente. Anche se va sottolineato che dopo lo schianto sono rimasti soltanto pochi resti del velivolo. Non verrà eseguita l’autopsia, considerando le condizioni in cui versa il cadavere.
La tragedia si è verificata nel primo pomeriggio di martedì a Seclì, in contrada Temerano, lungo la provinciale che collega Neviano a Sannicola. Attorno alle 13, l’aereo ultraleggero che stava sorvolando la zona, è precipitato per cause tutte da accertare, all’interno in una cava, schiantandosi contro la parete rocciosa. A perdere la vita, è stato Nikolaus Alexander Borst, cittadino tedesco 65enne. Il manager in pensione era decollato attorno alle 12:20 dalla pista di Masseria Macrì. E circa un’ora dopo, a seguito del terribile schianto, il mezzo ha preso fuoco ed il corpo del guidatore è rimasto incastrato tra le lamiere.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del nucleo operativo e radiomobile dei Carabinieri di Gallipoli insieme ai colleghi della stazione di Aradeo, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, i sanitari del 118 e la Polizia Locale.
Non si esclude l’ipotesi che il guidatore possa avere accusato un malore, perdendo il controllo del mezzo e finendo per schiantarsi contro la parete rocciosa. Anche perché Alexander era un pilota di grande esperienza e guidava un mezzo Stol (short take-off and landing) con un buon indice di sicurezza. Gli accertamenti che verranno disposti dalla Procura dovranno comunque vagliare anche l’ipotesi del guasto tecnico o di una eventuale manovra errata da parte del guidatore.
I resti del velivolo sono stati sottoposti a sequestro e la salma dell’uomo restituita ai familiari. Intanto sono stati già sentiti vari testimoni che avrebbero riferito di aver visto l’ultraleggero perdere lentamente quota, per poi precipitare all’interno della cava.