Erano 32, tra "capi" e "gregari" del clan, in attesa di conoscere il verdetto del giudice dell'udienza preliminare, relativo alla triplice inchiesta “Vortice-Dèjà-vu”, “Paco” e “Vortice Dèjà-vu ultimo atto”. Questa mattina, difatti, nell’aula bunker del carcere di Borgo “San Nicola” il gup Stefano Sernia ha rinviato a giudizio la maggior parte di essi, ad esclusione innanzitutto di uno dei presunti capo clan Marino Manca, 42 enne (meglio conosciuto come ‘Fuecu’) per il quale è caduta la contestazione dell'associazione mafiosa (dovrà comunque presentarsi in aula per il processo con il rito abbreviato) ed è difeso dagli avvocati Giuseppe Presicce e Antonio Savoia; Patrizio Margilio, 33 (per un solo capo d'imputazione); Massimiliano Leuzzi, 42 difeso dall'avocato Tobia Caputo; Caterina Bisconti, 34enne, difensore Ladislao Massari. Tutti gli altri dovranno comparire, in data 1 febbraio 2016, innanzi ai giudici della seconda sezione penale. Tra di essi compare anche , lo storico boss Gianni De Tommasi.
Inoltre il gup Sernia ha rigettato la richiesta di scarcerazione per il presunto capo clan Sergio Notaro che, secondo i suoi difensori Paolo Spalluto e Cosimo Rampino sarebbe incompatibile con il regime carcerario. Il giudice, invece, ha stabilito l'attuale compatibilità di Notaro, poiché il tumore al sangue di cui soffrirebbe, sarebbe regredito, pur ritenendo necessari ulteriori accertamenti.
Tutti gli altri imputati, invece, nei giorni scorsi avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato e dovranno comparire innanzi al giudice, il 3 febbraio. Si inizierà con l'abbreviato "condizionato" di Notaro e si proseguirà con la requisitoria del pm. Mentre l'11 marzo è stata fissata la sentenza. Nella scorsa udienza, inoltre, S.G, difeso dall'avvocato Stefanelli. ha patteggiato una pena di sei mesi di reclusione che sconterà con i lavori socialmente utili. Invece, l’8 ottobre scorso, uno dei principali imputati, Luca Greco, si era costituito parte civile contro i presunti mandanti ed esecutori dell’agguato subito nel settembre 2012.
A tal proposito, le indagini iniziarono dopo il tentato omicidio avvenuto tre anni fa, di Marino Manca e Luca Greco, su ordine del boss Sergio Notaro, con il quale i due criminali erano in contrasto per il controllo delle attività illegali nella zona. Questa operazione investigativa, condotta dai carabinieri del Ros di Lecce e dai militari della Compagnia di Campi Salentina, consentì di svelare le attività del gruppo criminale, attivo soprattutto nello spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana e cocaina in particolare) e nelle estorsioni ai danni degli acquirenti di partite di droga.
A quell’operazione seguì, nel gennaio di quest’anno, il blitz “Paco”, grazie al quale fu smantellato il clan capeggiato dal boss Sergio Notaro, fino ad arrivare al blitz “Vortice Dèjà-vu ultimo atto", avvenuto a marzo. Molti retroscena sui fatti di sangue sono emersi grazie all'intensa attività di intercettazioni ambientali nel carcere di Borgo San Nicola, chieste d'urgenza dalla Dda di Lecce e poi eseguite dal RONI ( Reparto Operativo- Nucleo Investigativo dei Carabinieri ) che ha permesso, infatti, di svelare alcuni retroscena sulla guerra di mafia nel Nord Salento, tra il gruppo di Notaro e quello di Marino Manca, ma anche all'interno dello stesso gruppo di Notaro, dove cominciarono a serpeggiare malumori. I militari, difatti, hanno continuato a monitorare con cimici e microspie "piazzate" nella sala colloqui del carcere, il 55enne di Squinzano Sergio Notaro ( detto Panzetta) e i suoi collaboratori.
Egli fu catturato il 2 dicembre dello scorso anno a Cellino San Marco, dopo un periodo di latitanza, seguendo i movimenti dei suoi sodali, Vincenzo Stippelli e Gianluca Tamborrini. Entrambi sono stati oggetto d'intercettazioni ambientali in carcere e quest'ultimo in una conversazione con la compagna, rivela di essersi "distaccato" da Sergio Notaro.
I 96 imputati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, associazione mafiosa, detenzione e spaccio, estorsioni, usura aggravata.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati: Paolo Spalluto, Antonio Savoia, Giuseppe Presicce, Andrea Starace, Francesco Tobia Caputo, Gabriella Mastrolia, Pantaleo Cannoletta, Angelo Vetrugno, Ladislao Massari, Paolo Cantelmo, Antonio Romano, Donata Perrone, Carlo Reho, Luigi Ingrosso, Benedetto Scippa; Maurizio Scardia, Francesco D’Agata, Giacinto De Spirito, Giuseppe Talò, Francesca Conte, Giancarlo Dei Lazzaretti, Alessandro Costantini, Cosimo Rampino, Elvia Belmonte, Silvio Caroli, Mario Ciardo, Michele Palazzo, Cosimo Casaluci, Andrea Capone e Cosimo Castriganò.