Molto è stato scritto e discusso sulla ben nota vicenda dei fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, coinvolti nell'incidente della petroliera Enrica Lexie e tuttora in attesa di giudizio ormai da quattro anni. Se a livello politico e mediatico molto è stato argomentato, poco invece si sa della delicata questione dal punto di vista giuridico.
Raccontare l'intricato caso sul piano prettamente del diritto internazionale è lo scopo del libro "Un mare di abusi", saggio dello studioso Giuseppe Paccione che ha voluto ripercorrere tutti gli aspetti della vicenda attraverso l'analisi giuridica che, ormai da alcuni anni, ha dominato un’ampia discussione nell’opinione pubblica italiana e nell’ambito della dottrina internazionalistica.
In maniera molto dettagliata, l'autore entra nel merito di questioni come il diritto del mare, la delimitazione giurisdizionale dell’India sul mare, il contrasto tra ordinamento internazionale e quello dell’Unione d’India, per poi giungere al tema dell’incidente avvenuto nel febbraio 2012 del mercantile battente bandiera italiana nell’ambito della "zona grigia" del diritto internazionale. Paccione, inoltre, non nasconde le responsabilità sia dell'India che avrebbe trattenuto in maniera infondata i due militari, sia dell'Italia che non avrebbe seguito tutte le linee per giungere alla soluzione definitiva di questa annosa storia.
«Ancora oggi – dichiara Giuseppe Paccione – due ragazzi che erano nelle loro piene funzioni, come organi dello Stato italiano, si trovano tra l’incudine e il martello senza sapere quale sarà la loro sorte. Mi riferisco alla posizione indiana e alla mancanza di rispetto da parte di questo Stato delle norme di diritto diplomatico e del mare. Dico anche delle responsabilità italiane in primis perché il nostro Paese non avrebbe dovuto permettere il rientro in India dei due militari anche perché la competenza di giudicarli spetta ai giudici italiani in quanto il fatto è avvenuto a ridosso della acque territoriali tra la zona economica esclusiva e la zona contigua che comunque sono parte dell'alto mare. Ma poi c'è un altro fattore ed è quello che i due fucilieri erano a bordo di una nave battente bandiera italiana e, quindi, territorio italiano. L'altro punto che a me dispiace dell'Italia è che il nostro Paese non ha rispettato la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo che vieta l'estradizione verso paesi terzi dove vige la pena di morte. Adesso – conclude Paccione – attenderemo la posizione della Corte suprema indiana che entro la metà di aprile dovrà decidere se rimandare Salvatore Girone, che purtroppo è ancora in India, qui in Italia e ovviamente non far ripartire Massimiliano Latorre».
Il libro di Giuseppe Paccione, accompagnato dalla interessante prefazione dell’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Affari Esteri all'epoca dei fatti, e dall'introduzione del Generale Fernando Termentini, sarà presentato dall'autore il prossimo 11 marzo presso l'Aula Magna dell'Università "Aldo Moro" di Bari.