Negli ultimi giorni si è registrato un grande interesse per la campagna di comunicazione estiva di TAP. L’azienda mette a paragone una baia di Ibiza (putacaso interessata dall’approdo del gasdotto balearico) e il litorale del Salento dove s’insidierà il gasdotto trans adriatico. In tal modo, i vertici societari intendono dimostrare, con la forza delle immagini, la perfetta compatibilità di questo tipo di infrastrutture con il turismo. L'interesse è testimoniato dai complimenti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, espressi durante la sua relazione alla direzione nazionale del PD, ma anche “a contrariis” dalle reazioni di coloro che si oppongono alla realizzazione dell'infrastruttura.
Dal Sindaco di Melendugno Potì e dal Comitato NoTap sono pervenute infatti alcune contestazioni ai contenuti della campagna attraverso dichiarazioni, comunicati stampa e attraverso i social media. Tra tutte, quella cui il gasdotto di Ibiza “è 24 volte più piccolo di TAP”, o il confronto sulla portata del gasdotto. “Dei parametri incomparabili i mc/ora e i mc/anno – scrive Tap in una nota stampa pervenutaci in redazione – essendo al momento il raddoppio della capacità di trasporto di TAP a 20 miliardi di metri cubi una mera ipotesi”. Poi la precisazione:“TAP reale, quello che all’inizio del 2020 comincerà a consegnare in Europa il gas dall’Azerbaigian, porterà in Italia 10 miliardi di mc all'anno: ed è sufficiente fare due semplici divisioni per ottenere una cifra di portata oraria che è lontana anche solo da raddoppiare quella di Ibiza”.
Altrettanto inesatto inoltre, sempre secondo la società, è sostenere quanto in uno specchietto che metterebbe a confronto le caratteristiche del gasdotto balearico con il TAP che il micro-tunnel a San Foca verrà "trivellato" in "sabbia finissima". “Un’affermazione smentita – prosegue il comunicato – prima ancora che dai sondaggi geologici già fatti, da quello che sa chiunque abbia frequentato una spiaggia: lo strato di sabbia superficiale, a terra e sul fondo del mare, raramente supera il metro di profondità”.
Ci si sofferma, infine, sul PRT per mettere in luce la differenza delle dimensioni tra il “piccolo” impianto di Ibiza e il “grande” terminale che sarà realizzato a Melendugno “Tralasciando il fatto che quel che in Spagna è stato realizzato in bella vista su una scogliera (poco più di una valvola di raccordo tra la tubazione che arriva dalla terraferma iberica, quella che porta a Ibiza città e quella che prosegue via mare per Maiorca), in Italia (dove lavoreranno più di trenta persone e sarà situata anche la centrale di controllo dell’intero gasdotto TAP, dalla frontiera greco-turca a Melendugno) sarà fatto a più di otto km dalla costa in un’area oggi adibita saltuariamente a pascolo, lontana da assi viari e soprattutto distante più di un km dal più vicino centro abitato”.
“TAP (e probabilmente anche gran parte degli abitanti di Melendugno) – conclude la nota – vorrebbe sperare che si volti pagina e si cominci a discutere, in trasparenza, delle opportunità, anche in termini di investimenti per il territorio, aperte dalla presenza nell'area di Melendugno per i prossimi decenni di un grande progetto strategico per Italia ed Europa e di una grande azienda multinazionale. Un confronto al quale sempre più attori sociali del territorio non hanno timore di dichiararsi interessati e al quale manca colpevolmente solo la voce delle istituzioni”.