Zero auto nel cuore della città. Questo l’obiettivo del referendum popolare che ha visto la raccolta di 1000 firme in poco meno di un mese. Tutto parte dall’esigenza sentita da tanti cittadini di chiudere al traffico la zona centrale del Capoluogo salentino, azzerando così lo smog e lo stress acustico che la presenza dei veicoli comporta.
Da qui la raccolta firme per fare sì che tale esigenza diventi una vera e propria disposizione normativa che chiuda alle auto il centro.
Per l’occasione, anche Legambiente scende in campo. Il presidente della sezione di Lecce, Walter Ronzini, sottolinea “Lecce è una città letteralmente oppressa dalle auto private, una città in cui l'Amministrazione sembra costruire solo e soltanto politiche “a misura d'auto” e mai a misura di cittadino”.
A dare conferma alle parole di Ronzini, i dati che emergono dal XXII Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente. A quanto emerge, a Lecce ben il 73% degli spostamenti giornalieri avviene con un mezzo a motore privato, dato che ci colloca tra le 20 peggiori città italiane.
Guardando, poi, al tasso di motorizzazione: a Lecce ve ne sono ben 67 e anche qui ci attestiamo tra le 20 città meno virtuose d'Italia. “Sono dati che fanno impallidire – afferma Ronzini – e segnano una sconfitta della politica sulla mobilità perseguita e adottata a Lecce”.
Insomma, in base alle rilevazioni Legambiente, Lecce rimane fanalino di coda in termini di ecosostenbilità e rispetto dell’ambiente ed è chiamata a decidere se mettersi in linea con quelle che sono le tendenze non soltanto in Italia, ma anche in Europa dove ormai da tempo sono stati innescati cicli virtuosi nei trasporti e nella mobilità urbana.
“Per invertire la tendenza e ricominciare a respirare – conclude Walter Ronzini – è opportuno che la parte più preziosa della città, il suo centro storico, sia protetto per tutte le 24 ore, 7 giorni su 7, come propone il referendum cittadino che Legambiente sposa in toto. Anche Legambiente sostiene, quindi, lo sforzo del comitato “Decidi Tu”, parteciperà alla raccolta delle firme e chiede ai cittadini leccesi di accettare la sfida della modernità sostenibile, verso una città più bella, più sana e più vivibile”.