Centro storico di Lecce chiuso h.24, per il referendum propositivo raccolte oltre mille firme

‘In poco più di 20 giorni raccolte oltre mille firme’. I promotori del referendum propositivo voluto per chiedere che le zone a traffico limitato siano valide per tutto il giorno sono soddisfatti, ma promettono di continuare a girare nelle piazze fino all’obiettivo 3mila.

Il centro storico di Lecce chiuso al traffico ventiquattro ore su ventiquattro? I mille cittadini che hanno firmato per chiedere l’estensione della zona a traffico limitato vogliono il cuore del capoluogo barocco esattamente così: senza auto. L’obiettivo, però, è quello di raggiungere le tre mila firme: è questo il numero necessario per indire il referendum propositivo (ovvero quel tipo di consultazione voluto per proporre una nuova legge) previsto dallo statuto del Comune di Lecce, ma mai sperimentato almeno fino a questo momento.
  
Ad intraprendere questa strada è stato un comitato che, in queste settimane, ha allestito dei gazebo e dei punti di raccolta in città per raggiungere nel più breve tempo possibile la soglia, ancora lontana, delle tremila firme. E continuerà anche nei prossimi giorni ad essere presente nelle piazze e nei mercati. L’intenzione è quella di riuscire ad abbinarlo ad un altro appuntamento elettorale, quello del referendum costituzionale del 22 ottobre prossimo.
  
In fondo, il comitato promotore ha fatto da “cassa di risonanza” al pensiero di molti leccesi e salentini che, da tempo, ‘sognano’ un centro storico libero dal traffico, dalle macchine e spesso anche dalla maleducazione degli automobilisti. Sono molti i comuni che hanno esteso a tutte le 24ore della giornata, la zona a traffico limitato favorendo così le passeggiate a piedi e altre forme di mobilità più green come l’uso della bicicletta.
  
Di certo non è che le cose possono cambiare da un giorno all’altro. Un provvedimento di questa natura, infatti, necessita di un nuovo piano dei trasporti urbani, dell’organizzazione di parcheggi di scambio, della  ridefinizione di una rete di piste ciclabili degne di questo nome.
 
«Nessuna categoria di cittadini deve essere penalizzata dall’estensione h24 della ZTL. I residenti, gli abitanti delle periferie e dell’hinterland, i commercianti, i turistidichiarano i promotori del referendumdevono trarre vantaggio da una diversa organizzazione della vita cittadina».



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