Il centrodestra raccoglie le firme contro Salvemini, ma qualcuno storce il naso: “ci rivoteranno?”


Condividi su

Dopo le polemiche delle scorse settimane per il “Caso Lupiae” e per i debiti fuori bilancio che avevano spinto i consiglieri di Prima Lecce a lanciare un segnale forte all’amministrazione comunale guidata da Carlo Salvemini, sulla città sembra essere tornato il sereno. Le luci scintillanti di Natale hanno oscurato, almeno per il momento, le tensioni politiche, ma c’è chi giura che sotto la cenere covi un fuoco pronto a trasformarsi in un vero e proprio incendio.

Il 7 gennaio sarà il giorno della verità per capire le sorti del Governo cittadino. Tre le possibilità.

Salvemini ricompatta la sua maggioranza e prosegue fino a data da destinarsi, cosa che sperano molti sostenitori del primo cittadino convinti che il “cambiamento non possa essere fermato”.

Oppure il Sindaco deciderà di rassegnare le dimissioni, dopo aver tirato le somme e capito che il patto per la città si è del tutto rotto.

Ultima ipotesi: saranno raccolte le firme della maggioranza dei consiglieri dinanzi ad un notaio o al segretario comunale per mandare Salvemini a casa.

I ben informati raccontano che il centrodestra si sia riunito nei giorni scorsi per perorare questa terza ipotesi, raccogliendo il guanto di sfida lanciato più volte dal numero uno di Palazzo Carafa che aveva invitato i suoi oppositori a fare qualcosa. E sono pronti a giurare che non si ripeterà un altro caso Thailandia come accaduto lo scorso anno quando mancava solo una firma: quella della consigliera Paola Gigante volata lontano dall’Italia per motivi di lavoro.

Tutti compatti, quindi? Niente affatto. Il centrodestra è consapevole dei rischi che corre tornando alle urne e della difficoltà di trovare un candidato unitario.  È il nome il tallone d’Achille della coalizione che per vent’anni ha amministrato Lecce e questo nodo al pettine è uscito più di una volta nell’incontro organizzato per raccogliere le firme contro Salvemini.

«Possiamo anche firmare tutti quanti, ma siete sicuri che i leccesi ci voterebbero ancora?» avrebbe detto qualcuno. L’idea che serpeggia è quella di affidarsi alla famosa società civile, scegliendo un candidato credibile che non abbia mai avuto ruoli istituzionali nelle precedenti giunte, ma pesa l’esperienza pregressa e il pacchetto di voti che ciascuno farà pesare al momento della scelta.

L’unica cosa certa, al momento, sono le porte e finestre chiuse ad Alessandro Delli Noci con cui sembrano essersi consumati i rapporti anche da un punto di vista umano, ma il giovane ingegnere conta buone referenze sul lungomare Nazario Sauro di Bari e i suoi calcoli escludono un ritorno a casa.

Difficile immaginare che Carlo Salvemini non voglia risalire sulla giostra. Del resto, le performance non proprio brillanti della sua Giunta non hanno fatto diminuire la credibilità dell’uomo che in città è molto amato ed è considerato una persona inequivocabilmente seria.

Buon Natale, quindi, ma attenzione alla calza che porterà la Befana.