Sembrava quasi che la xylella non facesse più paura, che non facesse più notizia, sembrava che le "buone prassi" avessero definitivamente preso il posto dei tagli indiscriminati a spese degli ulivi salentini. E invece, no.
‘Quasi’ come un fulmine a ciel sereno soltanto pochi giorni fa arriva la doccia gelata da Bruxelles sugli agricoltori. La decisione della Corte di Giustizia europea non lascia dubbi: da Bruxelles può arrivare in modo legittimo l’obbligo nei confronti dell’Italia a rimuovere da subito gli alberi colpiti dal batterio killer, ma non solo. Finirebbero sotto la scure anche quelli in buono stato di salute se sorgono nella zona considerata “infetta”.
Poche ore dall’arrivo della notizia e già la politica aveva fatto sentire la sua voce, in modo bipartisan. Dal governatore di Puglia Michele Emiliano a Paolo Pagliaro, fino al Movimento 5 Stelle nella persona di Cristian Casili.
Dopo la voce della politica non poteva mancare quella di tutti coloro che direttamente sono coinvolti dalla decisione dell’Europa, ovvero gli agricoltori. E così il popolo degli ulivi chiama a raccolta i salentini per una mobilitazione che vuole fare rumore, nell’attesa di poter agire per altre vie, se mai possano essere contrastate la decisioni di Bruxelles.
Appuntamento, quindi, a Porta Napoli nel pomeriggio. Sì, perché il popolo degli ulivi, ovvero tutti coloro che vogliono difendere con le unghie e con i denti le piante secolari, non se lo fanno dire due volte a scendere in strada, così come è avvenuto lo scorso anno a Oria, mentre la questione xylella impazzava.
Oggi è la volta del centro di Lecce che diventa luogo della protesta contro la scure della Corte di Giustizia UE.
Come si legge anche dal profilo facebook de Il Popolo degli ulivi, la mobilitazione è partita perché “Il Salento ancora una volta sotto attacco …non si arrende!”. Così si scende di nuovo in piazza per dire NO a quello che appare a tutti gli effetti come una devastazione.
L’iniziativa parte anche nel nome dei 46 attivisti del Popolo degli Ulivi indagati. Sono 46, infatti, le persone sono state raggiunte da avviso di garanzia e avviso di conclusione indagini, provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica di Brindisi. I fatti contestati? Era il 10 novembre dello scorso anno, quando circa un centinaio di persone occuparono i binari della stazione ferroviaria di San Pietro Vernotico impedendo lo svolgimento del traffico ferroviario per diverse ore. Il motivo era quello di protestare contro le azioni di abbattimento previste dal Piano Silletti bis.
Partenza da Porta Napoli per confluire in piazza Sant’Oronzo. A cogliere l’invito numerosi appartenenti ad associazioni e comitati, oltre che attivisti di Lecce, Brindisi e Taranto, in un’ottica di “grande Salento”. A sfilare per le vie del centro, quindi, un corteo di circa 400 persone tra cui alcuni rappresentanti della politica e amministratori salentini, come Woitek Pankiewicz o il pentastellato Maurizio Buccarella.