Gente che va, gente che viene in Forza Italia. E a volte ritornano anche…Il riallineamento delle diverse anime, delle diverse sensibilità o se vogliamo delle diverse ‘correnti’ è iniziato e c’è da giurare che almeno per qualche altro mese non si parlerà d’altro.
Se Andrea Caroppo ha scelto di lasciare il partito azzurro per abbracciare il progetto di Matteo Salvini, a livello nazionale sembra essere sempre più imminente il rientro di Denis Verdini che dopo cinque anni al fianco di Matteo Renzi sembra essere sull’orlo di ritornare a casa da autentico figliol prodigo, rispondendo positivamente all’invito di Silvio Berlusconi.
E proprio in tal senso si esprime il senatore Vincenzo Barba che ritorna sulla scena politica salentina chiedendo a gran voce il rientro in Forza Italia di Verdini, quasi che l’imprenditore salentino avesse già scelto di aderire proprio a quella corrente partitica.
L’affondo di Barba al centrosinistra
Non è tenero il petroliere con l’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni, accusato di perder tempo ad affrontare tematiche che nulla hanno a che fare con le vere urgenze del paese:
Siamo in balia di un governo pasticcione che vive alla giornata; un governo senza idee, progetti e strategie, che campa di espedienti per dare l’impressione di aver svolto il suo compitino o, nella migliore ipotesi, di essere comunque presente. L’Italia merita ben altro! L’economia è ferma, le aziende chiudono, il lavoro è un miraggio, ma da mesi l’agenda politica del centrosinistra è fitta solo di discussioni inutili sulla cittadinanza da dare o meno agli extracomunitari nati in Italia. È serio un Governo che non ha il polso dei problemi del Paese?
L’appello all’unità del centrodestra
Barba però chiede al centrodestra uno sforzo di unità, perché senza unità non si va da nessuna parte. I personalismi e gli egoismi non pagano, anzi sono già stati causa delle ultime recenti sconfitte di tutta la coalizione:
Il centrodestra vince solo e soltanto se è unito, solo e soltanto se smette di indugiare e si riconosce nell’unica leadership possibile, quella di Silvio Berlusconi. Ecco perché l’appello del nostro Presidente a ritornare tutti dalla stessa parte per vincere una battaglia di libertà contro chi è al governo della Nazione dal 2011 a oggi senza essere mai stato scelto dagli Italiani è un appello che deve trovare immediata risposta. Perché il centrodestra sia unito bisogna superare ogni sterile polemica e ogni dannosissima idea di ripicca.
Si vince se si è coesi, uniti, compatti, dando la possibilità di tornare a casa, nella nostra casa, a coloro che per tante ragioni – giuste o non giuste, razionali o no, semplici o concrete – si sono allontanati e sono andati via.
L’invito a Verdini di rientrare in Forza Italia
Barba, quasi a confermare poi la sua intesa con l’attuale segretario di Alleanza Popolare – Autonomie, chiede a gran voce il rientro in Forza Italia di Denis Verdini, a sancire una compattezza che negli ultimi anni sembrava essersi sgretolata:
Con Verdini e tanti altri il nostro partito ha conosciuto i momenti più elevati di organizzazione politica; senza di lui ha rischiato di regnare per troppo tempo la confusione. Inutile dire che dal suo auspicato ritorno a casa a beneficiarne sarebbe l’intera coalizione, il nostro intero schieramento.
Come un’orchestra per suonare ha bisogno di un direttore in grado di armonizzare i vari suoni, così il centrodestra italiano necessita di Denis Verdini, un uomo che ha dimostrato sempre di possedere tanta capacità manageriale ed elevatissime doti politiche fuori dal comune che devono essere messe a disposizione non di un gruppo ristretto di persone, bensì di un Paese intero ridotto in ginocchio dalle fandonie del centrosinistra.