Un risultato chiaro, una vittoria netta e schiacciante per la quale è doveroso fare le congratulazioni a Carlo Salvemini; dati pesanti e impietosi, uno dei peggiori risultati nella storia delle elezioni amministrative per il centrodestra. I numeri, per la verità, non si discostano molto da quelli conseguiti a livello nazionale dalla coalizione e non si è registrato, a differenza della tornata del 2017, il cosiddetto fuoco amico (il voto disgiunto ha avuto percentuali fisiologiche, nella media).
Le analisi da fare sono, però, tante. Può essere dipeso dal fatto che il Movimento Cinque Stelle, alle Europee abbia ottenuto quasi il 20% delle preferenze, mentre, in città solo il 5, facendo confluire i suoi voti al candidato di centrosinistra? Forse, ma le cose da analizzare sono tante, tantissime, a partire dal fatto che un buon numero di elettori ha votato per le consultazioni europee, ma non per quelle comunali e, cosa assai più grave, quella di non essere stati in grado di rendersi conto di quello che stesse accadendo sotto gli occhi.
A poco meno di 24 ore dal trionfo elettorale di Carlo Salvemini, Saverio Congedo, competitor principale del nuovo sindaco di Lecce, rompe il silenzio e cerca di analizzare una sconfitta che più che in un semplice insuccesso, si è tradotta in una vera e propria debacle.
“I dati si commentano da soli, sono più eloquenti di qualsiasi conferenza stampa. Il centrodestra dopo vent’anni di vittorie al primo turno ha conosciuto una sconfitta ed è un dato che merita di essere analizzato e approfondito in maniera importante”, ha affermato il consigliere regionale.
“Forse è dipeso dalla stanchezza dei cittadini dopo vent’anni di governo del capoluogo; da un nostro atteggiamento sbagliato, da una serie di divisioni interne, dalla voglia di cambiamento, da una classe dirigente che tende all’autoconservazione, dai miei toni soft in campagna elettorale, anche se chi mi conosce sa che sono fatto così, da incursioni ‘baresi’, da incapacità di parlare alla città. Ciononostante bisogna riconoscere oltre ai nostri demeriti i meriti degli avversari.
È stata la vittoria di Carlo Salvemini e gli elettori vanno sempre rispettati, sia quando premiano che nel momento in cui sanzionano”.
Le responsabilità
“Sono sempre abituato a guardare le mie responsabilità, guidavo la coalizione e avevo l’incombenza del risultato elettorale e mi assumo le colpe per il ruolo ricoperto, come ho sempre fatto nella mia vita personale e politica. Se poi ce ne saranno altre non sarò io a stabilirle, le mie intendo assumerle come è giusto che sia quando una persona ricopre un ruolo di questo livello. D’altronde, quando una squadra perde, ovviamente, il primo responsabile è l’allenatore. Ripeto mi assumo la mia buona dose di responsabilità e se servisse a qualcosa sono disposto a fare la vittima sacrificale, ma penso che questo non basterà”.
Una città di centrodestra che sceglie il centrosinistra
“Credo, ma è una mia personalissima valutazione, che la città abbia voluto dare a Carlo Salvemini la possibilità di proseguire l’esperienza che si era interrotta anticipatamente, dandogli anche la forza numerica per portare avanti il suo programma”.
Una sconfitta inaspettata
“Non pensavamo nella maniera più assoluta a un simile insuccesso, da parte mia che dell’intera coalizione e forse è stato lo stesso anche sul fronte del centrosinistra. È questo un fattore che deve fare riflettere ulteriormente, perché né io, né i candidati, né i quadri dirigenti hanno percepito questo. Avevamo riscontro completamenti diversi”.
Reinventare il centrodestra
“Un centrodestra che registra questo dato sta a significare che si è chiuso un ciclo. Ripeto che bisogna fare una profonda riflessione e la coalizione deve essere rigenerata, se non reinventata. Occorre partire dagli elementi positivi, ce ne sono tanti, anche tra gli eletti in Consiglio Comunale dove si registrano new entry che, abbinate e associate all’esperienza di qualche veterano di ‘Palazzo Carafa’, possono essere un punto di partenza importante per il rilancio. Immagino, altresì, un’opposizione severa, rigorosa, ma assolutamente propositiva e costruttiva”.
I complimenti a Salvemini
“Faccio le mie congratulazioni a Carlo Salvemini. La città ha bisogno di ripartire, i problemi non mancano e dovrà rimboccare le maniche come le avrebbero dovute rimboccare qualsiasi candidato che fosse stato scelto dai cittadini”.
La performance di Adriana Poli Bortone
“Ha ottenuto un dato inferiore al 10%, forse un risultato non all’altezza della sua autorevolezza e del suo carisma”.