Gallipoli capitale del turismo… purché sia sicura. Le reazioni all’accordo


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Gallipoli confermerà anche quest’anno il suo ruolo di «capitale del turismo». La perla dello Jonio si prepara a batter il record dello scorso anno, quando furono ben due milioni di persone a scegliere la ‘Città Bella’ come meta per trascorrere le vacanze.  Numeri impressionanti che, stando agli indicatori statistici e alle prenotazioni alberghiere, saranno raggiunti se non addirittura superati con tranquillità anche quest’estate sbaragliando la concorrenza di altre località italiane, altrettanto belle.
  
Ben venga che Gallipoli si aggiudichi lo scettro di capitale, purché sia una capitale sicura. Per questo alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è stato firmato questa mattina l’Accordo per la Sicurezza integrata e per lo sviluppo del territorio tra Prefettura, Regione Puglia, Provincia di Lecce, il Comune e tutte le sue le categorie produttive che promette di essere un ‘esempio’ anche per altre realtà alla ribalta nazionale ed internazionale. Quello che con l’intesa si vuole raggiungere è mettere in moto una serie di sinergie per rispondere alla crescente domanda di sicurezza dei cittadini e dei vacanzieri.
  
In sintesi, ci si propone di mettere a punto nuovi modelli operativi per prevenire ogni forma di infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività turistiche e produttive, di rafforzare la videosorveglianza e di avviare un progetto pilota in ambito nazionale per dotare tutti i locali di intrattenimento e gli stabilimenti balneari di defibrillatori. Inoltre, non appena sarà operativo il Distretto turistico del Salento si prevede di creare una «Zona a burocrazia zero» attraverso l’attuazione di strumenti e misure di semplificazione contemplati dalla specifica normativa.  
  
Quello di oggi è stato un passo importante per una terra che vuole puntare sul turismo con più consapevolezza e maturità, ma tante e diverse sono le reazioni degli esponenti politici salentini. Per il consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Erio Congedo «se l’accordo è un modo per stimolare il territorio e le istituzioni tutte, allora può essere davvero un fatto positivo, purché non lo si riduca ad un mero tavolo sull’ordine pubblico, perché il caso Gallipoli è, fortunatamente, qualcosa di più e di meglio».                      
   
Per  l’esponente dei Cor è necessario coinvolgere anche il tessuto produttivo e culturale nella difesa dei livelli di sicurezza di un paese e di un territorio.
«La legalità e la pubblica sicurezza – conclude Congedo – non sono e non devono essere solo materia di intervento di magistratura e forze dell’ordine, ma riguardano gli attori territoriali pubblici e privati, così come dimostra il protocollo di oggi. Imprenditori e cittadini sono, o dovrebbero essere, i primi difensori dell’ordine pubblico».
  
«La sicurezza e la legalità  – secondo Salvatore Capone, parlamentare pd della Pugliasono un bene comune e, come tali, hanno costante bisogno dell’apporto di ogni singolo segmento sociale e produttivo. Va colto il senso profondo dell’Accordo per la sicurezza integrata per lo sviluppo del territorio di Gallipoli firmato in Prefettura, esito di un lavoro capillare con le Istituzioni e le categorie produttive. Soltanto così, affermando e rilanciando modelli e azioni capaci di connettere nel nome della sicurezza e della legalità i tessuti istituzionali, sociali e produttivi del nostro territorio, sarà possibile prevenire anche le nuove forme di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività turistiche e produttive, tutelando a pieno titolo innanzitutto le comunità residenti e le imprese territoriali e, dunque, le migliaia di turisti che ogni anno si affollano nella città jonica».