Venti di guerra in Forza Italia nei momenti clou che decidono il gioco delle alleanze per il sostegno ai candidati Sindaci di Gallipoli. Il partito azzurro, dilaniato nelle ultime settimane dalla opposta visione in merito alla linea politica da seguire tra il coordinatore cittadino, Antonio Baldari e la new entry di peso e spessore, Vincenzo Barba, arriva oggi ad un punto di non ritorno, che potrebbe avere conseguenze rilevanti.
Mentre il coordinatore cittadino di FI era da sempre sostenitore dell’accordo tra tutte le forze del centrodestra in favore di una candidatura unitaria o tutt’al più avrebbe visto di buon occhio il viaggio solitario di Forza Italia con il suo impegno in prima persona, l’ex senatore preferiva giocare su più tavoli non lasciandosi preclusa alcuna strada, sempre più convinto comunque di abbandonare l’opzione Quintana, reo di non aver portato – come promesso – l’intera UDC nella coalizione di centrodestra.
Ecco che oggi, questa visione diversa e distinta, sembra essere esplosa. Ma andiamo con ordine. Nella giornata di ieri il candidato Sandro Quintana aveva inviato un comunicato nel quale accusava Barba di non rassegnarsi al suo tramonto politico e istituzionale e lo riteneva responsabile dello stallo della coalizione di centrodestra.
Nella tarda mattinata di oggi è arrivata la risposta dell’ex senatore che ha non solo accusato Quintana di essere un bluff, ma lo ha anche invitato a ritirare la propria candidatura. Insistenti, infatti, erano state le voci nei giorni scorsi sul sostegno del petroliere al candidato Stefano Minerva attraverso la costituzione di una lista civica in cui inserire i suoi uomini più fidati, da lui definiti come “Barbiani doc”. Nel frattempo, Forza Italia rimaneva all’orizzonte in attesa di capire la scelta migliore da compiere anche nell’ottica del confronto con gli ex fratelli di Cor.
Mentre le posizioni erano tutte da definirsi, a lanciare il sasso nello stagno è stato il coordinatore cittadino di FI che non aveva digerito l’eccessivo protagonismo di Vincenzo Barba, così in un comunicato stampa dai toni molto chiari annunciava, a seguito di un accordo con la segreteria provinciale e regionale degli azzurri, il definitivo sostegno a Quintana smentendo quindi la precedente posizione di Barba.
Tale presa d’atto di Baldari, però, non è piaciuta al coordinatore regionale di FI, Gino Vitali che ha difeso la posizione di Barba e ha cominciato ad adoperarsi alla costruzione dell’alternativa. Ad ore, infatti, dovrebbe essere ufficializzata la nuova posizione degli azzurri con Forza Italia che si candiderebbe da sola al sostegno di un nuovo candidato Sindaco, espressione del partito. Di fatto è partito il tito-nome, ma sembra che né Vincenzo Barba (per impegni di lavoro) né Antonio Baldari vista la querelle con il senatore sarebbero della partita per lo scranno più alto di palazzo Balsamo. I nomi più insistenti sembrano essere quelli dell’ingegner Pippi Barba, di Antonio Barba o del professor Giovanni De Matteis.
E a questo punto sembra che anche un’altra lista civica si stia preparando per supportare Forza Italia. Nel centrosinistra, quindi, si è preferito non accettare il pacchetto dei voti del petroliere per evitare malumori tra gli alleati. Anche Flavio Fasano si era dimostrato poco convinto dell’accordo con i barbiani. L’ipotesi di correre da soli, quindi, per i forzisti sembra essere una conseguenza necessaria, ma anche più portatrice di entusiasmo e coinvolgimento rispetto alle altre alternative.
Alla notizia della decisione di Forza Italia di correre da sola con Pippi Barba come candidato a Sindaco, Flavio Fasano è intervenuto con una dura presa di posizione, esprimendo stima per Luigi Vitali e Adriana Poli Bortone e condannando tutti gli altri: 'È incredibile ciò che sta accadendo tra le file di Forza Italia, partito comunque importante a livello nazionale e, un tempo, anche locale. Sono perplesso e amareggiato dalla pantomima consumata da chi considera la politica alla stregua di un gioco di bassa lega. I soliti noti gestiscono le trame politiche a proprio piacimento, creando e disfacendo a fasi alterne ciò che un momento prima spacciavano per certezza. Mi chiedo come questo uso consumistico della politica, figlio di un gioco di potere personale, possa giovare alla nostra città. '