Ico Tito Schipa, no ai licenziamenti. Si chiedono le dimissioni di Gabellone


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Non c'è pace per l'orchestra della Fondazione Ico Tito Schipa. Non c'è appello che tenga, non c'è fondo che possa raccogliere il salvataggio di violini, violoncelli e arpe.

I primi del mese l'incontro con il presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, non ha evidentemente soddisfatto le organizzzazioni sindacali ed oggi i Maestri d'orchestra scrivono una lettera alle Istituzioni, chieddendo addirittura le dimissioni di Gabellone.

"Così come si sta realizzando la Stagione Lirica con i fondi ministeriali ed incassi così si può realizzare una Stagione Concertistica con i fondi certi del Ministero, del Comune e della Regione e che salvi quanto meno l’ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) Tito Schipa di Lecce dalla perdita del riconoscimento ministeriale e del relativo contributo annuo" si legge nella nota firmata dai professori della Ico.

Dura la posizione "Vogliamo che l’orchestra lavori  subito e non a partire dal mese di giugno come preventivato. Respingiamo il gioco al massacro dell’attuale presidente Gabellone e chiediamo le sue dimissioni. E’ ormai da due mesi che i Proff. d’Orchestra  della Fondazione ICO Tito Schipa sono fermi senza percepire né stipendio né altra indennità perché non è prevista dalla legge, con danni per le famiglie materiali e morali incalcolabili".

La richiesta è chiara "il ritiro della Procedura collettiva di licenziamento e la ripresa immediata della stagione Concertistica Orchestrale della Fondazione ICO Tito Schipa vista la garanzia dei fondi ministeriali, regionali e comunali per il 2015". E ancora "così come sta avvenendo per la Stagione Lirica della Provincia di Lecce che è in fase di realizzazione con i fondi fissi annuali del FUS ministeriali (500.000 EURO) e di incassi che ciò avvenga anche per la Stagione Concertistica della I.C.O. Tito Schipa (altri 500.000 euro) del FUS e in più i contributi del Comune di Lecce e della Regione Puglia già garantiti".

La procedura di licenziamento è inaccettabile.  "Forse il Presidente Gabellone vuole disfarsi di alcuni dipendenti per assumerne altri ? chiosano i rappresentanti della Ico, ribadendo "respingiamo con forza e determinazione il progetto economico-finanziario approvato dallo stesso Presidente Antonio Gabellone e dal CdA della Fondazione inviato al ministero che prevede solo cinque mesi di attività a partire dal mese di giugno 2015 con oltre 600.000 euro di spese aggiuntive che possono essere tranquillamente razionalizzate ed utilizzate per prolungare l’attività dell’Orchestra. Il progetto non tiene in nessuna considerazione che ben 51 proff. d’orchestra dal primo gennaio 2015 non lavorano senza percepire né salario e, per 36 di loro a tempo indeterminato non è neanche prevista alcuna indennità di disoccupazione". 
    
E poi giù con le cifre "E’ inaccettabile che il Presidente Antonio Gabellone e il CdA (Eraldo Martucci, Rocco Longo e Salvatore Stefanelli) abbiano approvato un Bilancio di Previsione con denaro pubblico garantendo prima di tutto la loro solita remunerazione pari a € 51.240,00, nonostante la Fondazione sia una Onlus, con il coraggio di raccogliere fondi per “SALVARE L’ORCHESTRA” facendola suonare in questi giorni gratuitamente. E’ inaccettabile che il Presidente Gabellone e il CdA abbiano previsto una remunerazione del Direttore Amministrativo esterno ai dipendenti Grazia Manni di ben € 42.000 che da gennaio con attività ferma ha iniziato comunque a percepire la propria mensilità, un compenso del Direttore Artistico Ivan Fedele di € 40.000 un “Compenso per professionisti aggiunti” pari a € 38.000, un compenso di Direttori, solisti e altri artisti autonomi pari a € 140.872, un compenso a “Cori, danze e organizzazione spettacoli” pari a € 17.928 e la relativa contribuzione Enpals  di € 22.392, “spese viaggi e soggiorni di amministrativi e tecnici e ospitalità” pari a € 8.000, un “Tirocinio formativo Conservatorio” di € 36.228,81. Infine il CdA ha approvato l’enorme cifra di 167.631,16 euro per “spese di attività Concertistica” ovvero per “Noleggio Strumenti Musicali, noleggio palco, noleggio partiture musicali (nonostante l’ingente archivio musicale interno), trasporti, pubblicità, affitti ecc.. Tra le altre voci spiccano inclusi ancora € 37.240 di compensi a consulenze contabili e spese legali".

Insomma, invece che note Giuseppe Landolfo, segretario provinciale di categoria, e il prof. Realino Mazzotta hanno scandito dati, nell'esasperazione di una storia senza fine.