Il Caso Martini nel pieno dell’esigenza rimpasto. Perrone è chiamato a scelte importanti


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Il rimpasto di giunta risolverà ogni problema. Dopo l’informativa della Dia c’era stato grande clamore e soprattutto grande curiosità in città per scovare il nome del candidato al Consiglio Comunale che, tra le file del centrodestra, nella tornata elettorale del 2012 (quella in cui Paolo Perrone fu ri-eletto sindaco di Lecce stracciando la concorrenza di Loredana Capone, già sconfitta nelle precedenti Elezioni Provinciali da Antonio Gabellone) sarebbe stato aiutato con i voti di elettori vicini ad ambienti della Scu a diventare assessore.
 
Quel nome alla fine è uscito e nei giorni scorsi si è appreso corrispondere a Severo Martini, noto medico della città che nelle ultime consiliature ha ricoperto ruoli importanti, transitando da Alleanza Nazionale a Forza Italia, lasciando Adriana Poli Bortone che lo aveva sponsorizzato all’inizio della sua avventura politica e abbracciando la causa di Raffaele Fitto e Paolo Perrone fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di Assessore all’Urbanistica grazie al grande consenso ottenuto nelle ultime consultazioni cittadine.
 
Si sa infatti che è il criterio dei voti quello utilizzato ormai dai sindaci per completare le squadre di governo; gli assessori non sono più scelti in base a competenze specifiche nel settore che vanno a coordinare, bensì vengono nominati tra i consiglieri più suffragati, in quota proporzionale ai posti che spettano a ciascuna forza partitica di maggioranza. Martini aveva avuto molti voti, logico che fosse premiato con un assessorato di peso.
 
Oggi che l’informativa della Dia accende i riflettori della macchina della giustizia salentina, sorge il dubbio che molti di quei voti siano stati ottenuti grazie all’appoggio di ambienti malavitosi e la patata bollente da un punto di vista politico passa nelle mani del sindaco.
 
Paolo Perone ha avuto modo di ricordare che un’informativa deve essere sempre suffragata dalle indagini e può rivelarsi una bufala. Lo stesso Martini, che non solo si è dichiarato lontano da ogni ombra ma si è pure detto amareggiato e offeso, si è difeso a spada tratta: ‘Faccio il medico nel Quartiere Stadio da decenni; mi votano perché sono il loro medico, sono una persona disponibile e mi sono sempre impegnato per tutti. Non chiedo la fedina penale di quelli che scrivono il mio nome nell’urna’. Questa in sintesi la sua posizione.
 
Di più: il primo cittadino non aveva esitato a rinviare la palla della legalità nello schieramento avversario, ricordando come la persona che avrebbe aiutato Martini a prendere i voti della Scu (Mario Blago) era un candidato del centrosinistra nelle liste della Margherita alle elezioni del 2002, quelle in cui l’ex magistrato  Alberto Maritati fu sconfitto da Adriana Poli Bortone.
 
La vicenda, ovviamente, da un punto di vista giudiziario è ancora alla sua alba; ma politicamente parlando le conseguenze ci sono tutte. Il Sindaco è chiamato ad un rimpasto per la richiesta di visibilità di Forza Italia dopo la scissione dei fittiani dal partito di Berlusconi; qualche posto deve essere liberato. Chi lascerà la poltrona a Nunzia Brandi che gli azzurri vogliono nella Giunta di Palazzo Carafa? La vicesindaca Carmen Tessitore, come si sente dire in giro? O proprio Severo Martini in attesa che si faccia luce sulle vicende giudiziarie? Perrone non ha molto tempo per decidere ma può comunque dare una sterzata al suo esecutivo e ridipingerlo più a sua immagine e somiglianza. Un pit-stop ed un tagliando di controllo potrebbero essergli benefici.