‘Il tempo a volte non è galantuomo, soprattutto quando trascorre inesorabilmente trasformandosi in un cattivo alleato’.
Inizia così il comunicato firmato dal Primo Cittadino della città di Lecce Paolo Perrone, il quale interviene nella polemica sorta dopo la presa di coscienza da parte della Provincia di Lecce di non avere denari per mantenere in vita la Fondazione dell’orchestra Ico Tito Schipa.
‘Stiamo assistendo ad una lunga agonia senza per questo riuscire a ridare ossigeno ad un’Orchestra riconosciuta e apprezzata a livello nazionale ed internazionale – chiosa Perrone – un autentico punto di riferimento dell’offerta culturale del nostro territorio’.
L’orchestra è, infatti, tra i fiori all’occhiello del panorama musicale dell’intero territorio.
Il Sindaco prosegue: ‘Siamo convinti che l'Orchestra Sinfonica rappresenti un valore aggiunto per la nostra comunità e la tradizione culturale e musicale salentina.
Il rischio di vederla scomparire per mancanza di risorse è concreto’.
La spending review intrapresa a livello nazionale giù da qualche anno ha messo a repentaglio molte fondazioni e organizzazioni legate alle amministrazioni locali.
‘I tagli da parte del Governo – si legge nel comunicato di Paolo Perrone – pesano come una mannaia sul capo degli Enti locali. Nonostante questo il Comune di Lecce si è impegnato a sostenere economicamente l’Ico Tito Schipa assicurando un contributo anche per l’anno in corso’.
Ma evidentemente questo non basta.
‘E’ necessario che la Regione Puglia – così come ha fatto per la Fondazione Petruzzelli e, da ultimo, per l’Istituto Paisiello di Taranto – si prenda in carico l’Orchestra leccese garantendo tutti i finanziamenti necessari al suo funzionamento – propone il Primo Cittadino.
La Regione è l’unica Istituzione capace di compiere un’efficace operazione di salvataggio e di rilanciare adeguatamente l’attività artistica e musicale dell’Ico.
Per queste ragioni chiediamo al presidente Emiliano di trovare immediatamente una soluzione definitiva per l’Orchestra Tito Schipa garantendo un futuro agli orchestrali ed evitando, al contempo, che venga chiusa una pagina significativa di storia culturale del nostro territorio’, conclude Perrone.