Poveri sindaci: senza soldi, senza partiti, senza futuro. Lasciati in balia delle emergenze e dei violenti


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I Sindaci, soprattutto nei piccoli paesi e nelle piccole città di provincia sono veramente i terminali di tutti i problemi che lasciano con i nervi scoperti i cittadini. Carenze della pubblica amministrazione, ritardi nei sussidi, per non parlare poi dell’emergenza quotidianità, che è sempre emergenza lavoro, molto spesso emergenza casa e in tante, tantissime occasioni perfino emergenza alimentare, per tutti quelli che non arrivano a fine mese e non riescono a riempire il frigorifero di casa.

Tutti allora dal sindaco, tutti dal primo cittadino. ‘Chi può rispondere ai nostri problemi se non quell’uomo che abbiamo scelto o che anche se non abbiamo votato ci ritroviamo a Palazzo di Città con la fascia tricolore? Almeno lui una risposta ce la dovrà dare!’

Cittadini che nei momenti di crisi non sanno a chi rivolgersi, uomini e donne che non riescono a godere della rete di sostegno parentale e familiare che fino a qualche anno fa è stata la vera ricchezza del sud, una rete che si è sfilacciata, si è rotta, una rete in cui i buchi sono più grandi delle maglie sane.
E del resto i parlamentari sono lontani, gli assessori e i consiglieri regionali a chilometri e chilometri di distanza, quelli della provincia non esistono più (o se esistono, non contano nulla…). E allora tutti in Municipio. A protestare. A torto o a ragione, di riffa o di raffa il sindaco ci ascolterà…

E così succede sempre, al nord come al sud, fino alla salentina San Donato di Lecce che qualcuno pensi che il primo cittadino sia la causa di tutti i mali, di tutte le distorsioni del sistema, di tutta l’inefficienza italiana. E così succede che di follia in follia si arrivi – come è successo ieri – a sferrare un pugno in pieno viso ad Ezio Conte, sindaco al secondo mandato della città protetta da San Donato.

Le attestazioni di stima non sono certo mancate. A dirla tutta non sono state propriamente bipartisan, ma chissà, forse in privato chi doveva chiamare ha chiamato, chi doveva inviare un sms lo ha fatto.
“Troppo spesso – ha sottolineato Salvatore Negro, Assessore ai Servizi Sociali della Regione Puglia –  i primi cittadini sono diventati i bersagli più esposti ed immediati di chi addebita alla politica tutti i problemi della nostra società. Occorre alzare la guardia a tutti i livelli perché episodi come quello che si è verificato ai danni del sindaco di San Donato possano essere prevenuti e scongiurati. Non si può addebitare tutto alla crisi economica. Conosciamo e comprendiamo le difficoltà in cui versa buona parte della popolazione pugliese, ma ciò non giustifica il ricorso alla violenza e alle minacce’.

Simona Manca, ex assessore alla cultura della Provincia di Lecce, non ha mancato di far sentire la propria vicinanza al sindaco aggredito: ‘Esprimo la mia solidarietà, amicizia e vicinanza al sindaco di San Donato, Ezio Conte. E' inimmaginabile che qualcuno possa volere e fare male ad un sindaco che, prima che essere capace e competente, e' un vero gentiluomo, sincero, gentile, leale ed onesto’. 

“L’aggressione nei confronti di Ezio Conte, Sindaco di San Donato, è uno di quegli episodi che non vorremmo mai apprendere dalle cronache dei giornali”. Commenta così Mino Frasca, esponente di spicco dei Riformisti e Conservatori fittiani, la terribile vicenda accaduta ieri, per strada, nella cittadina salentina. “Esprimo sincera solidarietà al primo cittadino di San Donato, – ha continuato Frasca – vittima di questo grave e inaccettabile episodio di violenza. Augurandogli una pronta guarigione, sono certo che la sua azione amministrativa non potrà essere influenzata da un simile accaduto”.

Damiano D’Autilia, capogruppo dei fittiani al Comune di Lecce, invita tutti a fare fronte comune contro la violenza: ‘In questi momenti è importante fare fronte comune per trasferire un messaggio forte e chiaro: la condanna di qualsiasi atto di violenza e di aggressività. Siamo vicini al sindaco Ezio Conte per quanto subito, come persona e come sindaco, e augurandogli di fare presto rientro a casa dai suoi cari, uniamoci in un coro unanime per dire no alla violenza’.

L’Onorevole Roberto Marti augura la pronta guarigione ad Ezio Conte: ‘Non ci può essere alcuna giustificazione alla violenza. La mia solidarietà a Ezio Conte per l'aggressione subita. Qualunque sia stato il motivo scatenante di questo vile gesto, resta assolutamente inaccettabile una tale aggressività. Auguro al primo cittadino di San Donato una pronta guarigione e che, insieme ai suoi cari, dimentichi molto presto questa brutta storia, recuperando la serenità e la tranquillità di operare per la sua comunità".

Fatto sta che ormai la corsa alla poltrona di primo cittadino sta diventando veramente un’asta che rischia di andare deserta. Difficoltà economiche, difficoltà sociali, difficoltà politiche: tutto gioca contro la possibilità di avere i migliori a sedere sullo scranno più alto di Palazzo di Città. A chi conviene? A chi giova? A chi può semplicemente piacere? La triste vicenda di Ezio Conte non sembra destinata ad essere né l’unica, né la sola.