Molto più che una semplice suggestione, adesso. Il Consiglio regionale pugliese ha infatti approvato a maggioranza (30 voti favore e 9 contrari) il ddl sul Reddito di dignità. Si tratta d’un provvedimento contenente misure di contrasto alla povertà ed in favore dell'inclusione sociale. Contro hanno votato le opposizioni di centrodestra (Fi e CoR), mentre in aggiunta alla maggioranza di centrosinistra ha votato favorevolmente anche Area Popolare. "La Puglia – ha detto il presidente della Giunta, Michele Emiliano – per prima in Italia potrà fare un gesto di amore per il prossimo con una legge".
Potranno accedere al Red – spiega una nota ANSA – le persone e le famiglie residenti in Puglia da almeno 12 mesi che abbiano un reddito Isee familiare non superiore a 3 mila euro. In prima applicazione il ReD prevede fino a un massimo di 600 euro al mese, per una platea stimata in 20mila famiglie (circa 60mila pugliesi), ogni anno. Non hanno partecipato al voto i consiglieri M5S che per protesta, dopo che l'Ufficio di presidenza non ha ammesso i loro emendamenti, hanno abbandonato i loro scranni seguendo i lavori tra il pubblico.
Già lo scorso 18 Dicembre a Lecce, presso l'Hotel Leone di Messapia, l'Assessore Regionale al Welfare, Salvatore Negro, illustrò ad amministratori locali e operatori il leitmotiv del ddl sul reddito di dignità: “Non assistenzialismo – dichiarò nella circostanza – ma una misura che faccia riacquistare autostima nelle persone, fornendo quella fiducia necessaria a ripartire e, appunto, recuperare quella giusta dignità per andare avanti e guardare al futuro”.
Uno stimolo, insomma, che superi la logica degli aiuti economici temporanei e aiuta a ripartire nel mondo del lavoro, magari anche avviando una propria attività.