Caturano scatenato stende la Reggina e il Lecce vola in testa alla classifica


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Il Lecce ce l'ha fatta: vincendo  contro la Reggina di Karel Zeman alla prima stagione per lui tra i professionisti, domina, anche se in coabitazione con i cugini foggiani fermati dal Matera sul risultato di parità, la vetta della classifica del girone C di Lega Pro.
 
La squadra allenata da Mister Padalino ha mantenuto in pieno le promesse ed è cresciuta di partita in partita avviandosi verso un campionato, almeno per adesso, strepitoso che va oltre le aspettative della società, e perché no, anche degli stessi 12mila sostenitori che ogni domenica gremiscono gli spalti del "Via del Mare".
 
Difesa ermetica e attacco spietato. Sono state queste le armi offerte dal Lecce, armi che hanno permesso ai giallorossi di ottenere il secondo successo consecutivo, dopo lo stop interno con la Casertana, proiettandosi al primo posto della classifica a quota 19. Decisivo ancora Caturano, grazie ad una prova di sacrificio e  grande determinazione sotto porta. Da sottolineare anche la prova del collettivo, squadra corta e organizzata. La strada segnata è quella giusta, ora bisogna proseguire così.
 
E veniamo alla cronaca dell'incontro, la direzione di gara è affidata all'arbitro abruzzese Dionisi di l'Aquila. Il primo sussulto, e forse anche l'ultimo di tutto il primo tempo, si concretizza al 5° quando Lepore dalla distanza scaglia un missile che sorvola di poco la traversa. Il primo ammonito della partita è Kosnic per gioco scorretto. Al 29° ci prova la Reggina con Bangu  ad  impensierire Bleve ma il suo tiro è altissimo sulla traversa. Al 35° da dimenticare il tiro di Caturano che da posizione defilata spedisce la sfera lontanissima dalla porta di fesa da Sala. Al 37° tegola per il Lecce: Pacilli infortunatosi ad una mano è costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco, al suo posto il giovane bulgaro Vutov. Al 39° De Francesco poteva far male dal limite ma stecca clamorosamente e la sfera che si spegne agevolmente tra le mani di Bleve. È stato un Lecce, quello dei primi 45 minuti, meno brillante del solito forse perchè mister Zeman ha saputo imbrigliare le trame offensive dei salentini e quando non ci è riuscito a fatto innalzare dai suoi il classico muro sul quale i giallorossi hanno più volte sbattuto il muso. Per la squadra salentina ha pesato, nella prima frazione, l'onere di vincere a tutti i costi l'incontro per poter raggiungere la vetta della classifica in virtù  del pari che è scaturito tra Matera e Foggia.
 
Nella ripresa al 47° il muro zemaniano crolla: Capitan Lepore da trenta metri batte un calcio di punizione di prima con un tiro velenoso che Sala non trattine e sulla ribattuta del portiere c'è il bomber di Scampia che come un falco si avventa sulla sfera e sigla il vantaggio salentino con un tiro sotto la traversa. Al 50° il Lecce poteva raddoppiare con Giosa, che ben servito dal calcio della bandierina di Vutov, di controbalzo colpisce la sfera mandandola ad infrangersi sulla parte alta della traversa. Al 54° Torromino fa tutto da solo, salta come birilli due avversari  e dal limite sferra un tiro con la palla che accarezza il palo. Al 63° mister Padalino sorprende un po’ tutti: dentro Doumbia  per un ottimo Torromino. Al 71° altro contropiede giallorosso con Ciancio che percorre trenta metri con la palla al piede e nel servire in extremis Vutov un avversario sfiora la sfera che per un non nulla non provoca il più classico degli autogol. Al 74° la Reggina può pareggiare i conti con Oggiano ma il suo tiro viene fermato casualmente dai piedi di Cosenza. Al 76° altro cambio per il Lecce con Arrigoni che rileva Fiordilino. È ancora Caturano al 78° a mettere i brividi alla difesa ospite con una rovesciata da manuale con il pallone che sorvola di poco la traversa. Al 87° micidiale contropiede salentino con l'onnipresente Sasà Caturano il suo diagonale, però, si spegne di pochissimo al lato. Gli ulteriori quattro minuti di recupero, concessi dall'arbitro abruzzese, non sortiscono emozioni degne di essere raccontate.
 
Il Lecce, pur non brillando, centra la seconda vittoria consecutiva e la quarta partita senza incassare reti anche se nel finale ha sofferto più del dovuto per avere ragione di una Reggina mai doma e che ha lasciato lo stadio di "Via del Mare" a testa alta.

Ivan Vedruccio