Il Lecce non sa più vincere e centra, così, il terzo pareggio consecutivo. Che il Cosenza avrebbe venduto cara la pelle dopo tre sconfitte di fila lo si sapeva quello, invece, che non era prevedibile è stato l'approccio molto, troppo prudente dei giallorossi che si è tramuto, per tutto il primo tempo, nella fobia di perdere l'incontro. Disfatta evitata solo dall'eurogoal di Mancosu nella seconda frazione di gioco poi, dopo la rete del definitivo pareggio, il Lecce ha tenuto in mano le redini della partita ma senza essere quasi mai pericoloso dalle parti di Perina.
La cronaca è scarna specie nei primi 45 minuti che non si evidenziano azioni da brivido tutt'altro, se non ci fosse stato il goal del momentaneo vantaggio cosentino, la partita sarebbe stata all'insegna della camomilla. E' il Lecce al 9° con Doumbia che prova a scuotere la difesa ospite con un fendete da dentro l'area con Perina sulla traettoria del pallone e para agevolmente. Al 11° la difesa giallorossa pasticcia clamorosamente tant'è che Gomis deve inventarsi un'uscita alla disperata fuori area su un avversario per evitare la marcatura. Al 26° Lecce ancora pericoloso, questa volta, con Lepore che da 25 metri scaglia un tiro che si perde, però, al lato alla destra dell'estremo ospite.
Al 29° si confeziona la frittata: Pacilli perde palla ai sedici metri cosentini e sul micidiale contropiede ospite la disastrosa retroguardia giallorossa ci mette del suo sulla bella triangolazione tra Mungo e Statella con quest'ultimo che di piatto trafigge Gomis in uscita. Al 44° Mancosu, in area rossoblu, scaglia un tiro che si perde di poco sul fondo. Tutti qui i primi 45 minuti che sono da dimenticare per il Lecce, complice un atteggiamento rinunciatario, confusionario e inconcludente mentre il Cosenza è apparso più reattivo ed ha saputo sfruttare l'unico tiro in porta di tutta la prima frazione di gioco. Torromino nel ruolo di centravanti non punge, anzi, non lo si è visto quasi mai essere pericoloso negli ultimi sedici metri mentre il Cosenza ben amalgamato ha chiuso tutti gli spazi. Troppe palle perse sia a centrocampo che in fase di fraseggio con i compagni e troppi i cross, specie con Lepore, buttati in area avversaria a casaccio. La difesa in più di qualche circostanza ha dato segni evidenti di sofferenza specie, poi, sul goal del vantaggio ospite, che in quell'occasione è apparsa, davvero, disastrosa e imbarazzante.
La ripresa si apre senza alcuna sostituzione per entrambe le compagini e già al 53° Padalino opera un doppio cambio: dentro Contessa e Persano fuori Ciancio e Pacilli ma il pubblico del "via del mare" mugugna e non gradisce le scelte del mister. Al 58° Mungo dalla distanza prova a sorprendere Gomis ma la sfera si infrange sull'esterno della rete. Al 60° è Lepore, in area ospite, ad avere tra i piedi la palla del pari ma il suo tiro è deviato in angolo da un avversario. Al 62° Mancosu, appena dentro l'area, scaglia un tiro che si perde di poco fuori.
Ma due minuti più tardi non sbaglia ed inventa un eurogol che dal limite il pallone si insacca nell'incrocio dei pali dove Perina tenta la parata senza però riuscire a respingere il tiro. Dopo una serie di sostituzioni operate dal Cosenza che hanno visto Corsi per Mungo e L'ex Baclet per Gambino al 73° Persano per poco non sigla la rete del vantaggio giallorosso da due passi da Perina. Il Lecce appare quasi trasformato ma nonostante mister Padalino si giochi anche la carta Vutov per Doumbia al 75° il risultato rimarrà inchiodato sul 1 a 1.
Il Lecce non convince nemmeno contro il Cosenza dopo la sconfitta di Catania e i pareggi con Foggia e Fondi. Attacco sterile, difesa fragile e centrocampo confusionario questi i gli ingredienti che hanno sancito il terzo pari consecutivo e domenica ci aspetta la Juve Stabia. Ad majora!
A cura di IVAN VEDRUCCIO