Vince ancora il Lecce che continua a mantenere a distanza il Foggia e a prendere il largo nei confronti del Matera. I giallorossi si impongono per 2 a 1 contro la Vibonese con un gol per tempo: la apre un calcio di rigore di Pacilli, la chiude la seconda marcatura consecutiva di Marconi. Nel mezzo il momentaneo (euro)gol del pari siglato da Viola. Nel pericoloso testacoda, quindi, il Lecce ottiene la meglio grazie anche alle prestazioni sopra le righe di alcuni elementi.
Perucchini, 6: spettatore fino al 38esimo, poi Viola, lasciato tutto solo dai difensori del Lecce, inventa il tiro della vita che il portiere bergamasco vede partire in colpevole ritardo rimanendo impietrito. Nella ripresa è attento e puntuale: al 68’ accompagna in angolo con i pugni una punizione insidiosa degli ospiti.
Ciancio, 6.5: particolarmente zelante la sua gara, fatta di tanta corsa, pressing e continue sovrapposizioni. È lui a prendere in consegna spesso e volentieri l’ex di turno Sowe che, contro di lui, trova vita difficile. Bravo anche a guadagnare qualche fallo. Suo l’assist vincente per il 2 a 1 di Marconi, al termine di una triangolazione di alta classe.
Cosenza, 6.5: lì dietro, di testa, non se ne fa sfuggire una. Autentico baluardo della difesa, resta sulla sua linea in occasione del gol della Vibonese: del resto non era la zona di competenza e nessuno si sarebbe aspettato il tiro di Viola da quella distanza. Troppo irruento però al 32’ Sowe: ammonito.
Drudi, 6-: scontato il turno di squalifica, torna tra i titolari rilevando Giosa. Molto attento nel suo compito: quando raramente perde palla la recupera immediatamente dopo ed è bravo, in alcuni frangenti, a sopperire alcuni svarioni di Agostinone. Nel finale di gara entra da dietro, in netto ritardo, su Sowe: inevitabile il cartellino rosso.
Agostinone, 5.5 : si dà da fare anche in fase di spinta, ma in copertura a tratti si fa superare con apparente facilità dagli avversari di turno che si presentano dalle sue parti. L’intesa con Doumbia deve ancora crescere.
Arrigoni, 6.5: ennesima buona prova per l’ex Cosenza che, quando intorno a sé ha spazi, è in grado di inventare soluzioni interessanti. Delizioso il suo lancio per Doumbia al 17’ in occasione del penalty conquistato dal franco-maliano. Poteva far qualcosa sul gol della Vibonese? Forse si: poteva far da schermo alla visuale della porta di Viola. Cala però nella ripresa.
Mancosu, 6: lucido e preciso, sbaglia poco quanto nulla. Ci mette il consueto ordine e, soprattutto nel primo tempo, si muove con brio e intelligenza. Nella ripresa si concede qualche appoggio sbagliato e nel finale viene sacrificato dopo il rosso rimediato da Drudi per far entrare un altro difensore.
dal 87’ Giosa, senza voto: entra nel finale per dare sostanza alla difesa dopo l’espulsione di Drudi.
C.Ferreira, 6: cerca un eurogol al 12’ della prima frazione, con un gran tiro da oltre trentacinque metri che si spegne alto di poco. Un primo tempo di sostanza per il portoghese che però questa volta scarica le pile prima del previsto. A venti minuti dal termine viene sostituito.
dal 72’ Tsonev, 6: fiato nuovo nel centrocampo leccese per la fase finale della gara. Tocca pochi palloni, ma quando lo fa ci mette freddezza e lucidità.
Pacilli, 6.5: sigla il suo sesto gol a coronamento di un primo tempo condotto veramente bene: freddo dagli undici metri a spiazzare Mengoni e portando così i salentini in vantaggio. Ammonito alla mezzora del primo tempo dopo un atterramento avversario, nella ripresa cala la sua condizione e mister Padalino lo richiama in panchina.
dal 65’ Lepore, 6: entra e scalda i guantoni di Mengoni con un tiro da posizione defilata deviato in angolo. Poi ci prova con due calci di punizione a distanza ravvicinata di tempo, ma entrambe si perdono sulla barriera.
Doumbia, 7.5: premiato a inizio partita per le sue 100 presenze in campionato con la casacca giallorossa, sforna un’altra super prestazione. Trova la via del gol al 15esimo, ma per la terna arbitrale la sua posizione è irregolare e così si becca anche il cartellino giallo. Due minuti ci riprova, supera un avversario ma il portiere avversario frana su di lui: si aggiudica così il calcio di rigore per il Lecce. Vuole il gol, lo cerca con insistenza, ma non lo trova: vive comunque un momento ottimale.
Marconi, 7: alla sua seconda presenza da titolare consecutiva, decide di ‘deciderla’ ancora lui e così, dopo lo straordinario gol siglato contro la Reggina, questa volta il compito è un po’ più semplice, perché deve solo spingere in rete da pochi passi. È suo il primo tentativo diretto in porta del match: un colpo di testa al 9’ che però non preoccupa Mengoni. Subisce il fallo da Silvestri che costa il secondo giallo al difensore calabrese e si vede negata la doppietta solo dal palo. Molto impegno, tanta corsa per un calciatore che non è un semplice ‘vice’. Festeggia il successo con un cappellino da nerd!
Padalino, 6.5: una super mezzora, quella iniziale, del Lecce che si vede annullato un gol per fuorigioco, ma poi si porta in vantaggio grazie a un calcio di rigore. Poi il gol improvviso del pareggio della Vibonese stordisce i giallorossi che non vedono l’ora di andare al riposo. Nella seconda parte di match, gli ospiti si chiudono bene, lasciando pochi spazi alla capolista: serve un’azione palla a terra da manuale per andare ancora in gol e per godersi ancora la vetta della classifica. Il tecnico ancora una volta si mette la ragione dalla sua parte: il Foggia vince di misura ad Agrigento e resta a -2, mentre il Matera sprofonda a 9 punti dopo il quarto KO di fila (oggi 0-4 in casa contro il Siracusa). Da domani testa al derby sul campo ostico del Francavilla.