Altra vittoria e primato in classifica riacciuffato. Il Lecce supera anche l'esame Reggina in una sfida non semplice per i giallorossi che però, dopo un primo tempo concluso a reti bianche, nel corso della seconda frazione fanno vedere tutto il loro potenziale. Alla fine basta un gol di Salvatore Caturano per sbrigare la pratica: bene il centrocampo, quasi impeccabile la difesa. I voti della truppa di Pasquale Padalino (ecco la cronaca del match).
Bleve, 6: sei politico per il portiere salentino che tocca il pallone soltanto in un paio di occasioni, tutte in presa aerea. Per il resto è spettatore non pagante della sfida.
Vitofrancesco, 6.5: dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico, Viitofrancesco torna a occupare la sua corsia di competenza e lo fa con una prestazione più che discreta. Dimostra una buona gamba e l'intesa con i suoi compagni (Lepore e Pacilli-Vutov su tutti) migliora sempre più. Cala alla distanza.
Cosenza, 7: l'autentico faro della difesa, Ciccio non sbaglia un colpo. Di testa è praticamente insuperabile, sventando ogni pericolo aereo. Cercato dai compagni anche in fase di impostazione, dimostra saggezza tattica e una buona visione di gioco.
Giosa, 7: guardingo, non bada a complimenti quando la sfera giunge dalla sue parti e lui spazza senza pensarci su. Dove non arriva Cosenza, c'è lui, soprattutto sulle palle basse. Non si allontana mai dalla linea difensiva, se non durante i calci piazzati in favore dei salentini, così come accade al 6' della ripresa quando colpisce la traversa dopo un corner battuto da Vutov.
Ciancio, 6: reattivo, forse anche troppo, lasciando spesso sguarnita la corsia sinistra, dove la Reggina cerca di penetrare con più insistenza. Fisicamente però sta decisamente bene: ne sono prova i continui recuperi di palle e le corse in avanti per tentare creare la superiorità numerica. Poderosa la sua accelerata al 26esimo del secondo tempo e nell'uno contro uno si fa superare raramente.
Lepore, 7- : probabilmente la migliore gara del capitano fino a questo punto della stagione. Responsabilizzato dalla presenza del giovane Fiordilino, si prende a lunghi tratti le redini dell'inventiva ed è suo il primo tiro in porta della partita, un destro violento di poco alto sulla traversa. Il gol del vantaggio giallorosso, poi, nasce da una sua punizione, respinta corta dal portiere Sala, ma ribadita in rete da Sasà Caturano.
Fiordilino, 6.5: dopo i tanti rumors delle ultime settimane il giovane scuola Palermo debutta dal primo minuto nel ruolo di regista. Nonostante la giovane età e la pressione della maglia da titolare, dimostra una grande personalità: spavaldo quando è chiamato a impostare, prezioso in fase di recupero. A un quarto d'ora dal termine lascia spazio ad Arrigoni.
Dal 32' s.t. Arrigoni, 6: rileva il suo giovane suo sostituto e subito mette nelle condizioni Caturano di andare in raddoppio, ma il bomber di Scampia si divora una ghiotta chance.
Mancosu, 6: dei tre di centrocampo è il meno in palla, ma contribuisce alla tenuta della linea mediana giallorossa. Si muove bene, ma spesso si perde nel momento decisivo, quello cioè della verticalizzazione. Nei momenti clou, però, c'è sempre.
Pacilli, 6: la sua fantasia non è più una scoperta e ogni tocco del pallone è pura classe. Peccato che la sua partita duri veramente poco: alla mezzora, infatti, cade malamente al suolo, urlando per il dolore al polso. Prova a stringere i denti, ma Padalino lo richiama per far spazio a Vutov.
Dal 38' p.t. Vutov, 7- : entra un po' a freddo al posto dell'infortunato Pacilli, ma le sue doti emergono tutte. Imprendibile in velocità, regala giocate e tocchi non usuali per un ragazzo della sua età. Dalle sue parti nel corso della ripresa arrivano le situazioni più insidiose per la retroguardia granata.
Torromino, 6+ : il talento calabrese cresce alla distanza. Nel primo tempo fa fatica insieme a tutto il reparto offensivo per poi scatenarsi nel corso della ripresa. Dopo il gol del vantaggio, infatti, si prende la scena con una serie di palle recuperata, dribbling e tiri da ogni posizione e angolazione. Questa volta però tutta a lui rifiatare con il mister che lo richiama a venti minuti dall'avvio del secondo tempo.
dal 18' s.t. Doumbia, 6+ : entra inviperito e ogni palla che tocca la trasforma in un dribbing o in un passaggio pericoloso. Non sembra essere uscito da poco da un infortunio.
Caturano, 7: soffre l'astinenza dal gol che lo aveva raggiunto da un paio di settimane, ma non lesina impegno e abnegazione, giocando una partita intelligente soprattutto spalle alla porta. In avvio di ripresa, però, ha il grande merito di sbloccare il match quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione di Lepore, è lesto ad arrivare per primo sulla respinta corta dell'estremo difensore amaranto. Torna così a muovere la classifica dei marcatori e, cosa più importante, quella del suo Lecce. Al 34esimo sforna anche una sforbiciata in area che meritava decisamente ben altre fortune.
Padalino, 7: il mister lo sapeva bene, l'insidia più grande della Reggina era rappresentata dalle sue veloci ripartenze. Mette quindi in campo la formazione che offre al momento le maggiori garanzie di tenuta atletica. La mossa Fiordilino ripaga, Lepore appare rinvigorito e Caturano è tornato a pungere. E poi c'è la difesa, praticamente invalicabile: con quella odierna, sono quattro le partite che i salentini concludono senza subire gol. Il Lecce dunque si riprende la testa della classifica e per Padalino i motivi per essere soddisfatto sono davvero tanti.