Conquistare i tre punti e proseguire nella scalata alla vetta che consentirebbe, dopo i tre precedenti fallimentari campionati, di conseguire la promozione al torneo cadetto e, perché no, regalare un successo all’allenatore Piero Braglia e al responsabile dell’area tecnica Stefano Trinchera che oggi festeggiano il compleanno.
Con queste premesse, soprattutto la prima, i giallorossi sono scesi in campo questo pomeriggio a Rieti nella sfida che li ha visti opposti alla Lupa Castelli Romani.
Sulla carta la storia dovrebbe essere già scritta in favore dei salentini, visto che la compagine laziale occupa l’ultimo posto in classifica con appena cinque punti, ma il pericolo è sempre dietro l’angolo per due principali motivi. Il primo è la lunga sosta in occasione delle festività del Natale che non si sa quali ripercussioni possa avere portato soprattutto dal punto di vista mentale e perché, poi, il Lecce, ahinoi, ci ha abituati, al momento di compiere la svolta, a inciampare e rimediare figuracce proprio con squadre tecnicamente molto più deboli.
In occasione della sfida nel “Centro d’Italia”, il trainer grossetano non perde la sua consuetudine di stupire tutti e schiera un 4-4-2 con Perucchini tra i pali, difesa con Lepore e Legittimo esterni con Freddi e Abruzzese al centro; linea mediana composta da Carrozza, Papini Salvi e Vecsei; attacco affidato al tandem Moscardelli-Curiale. Il novo acquisto Caturano parte dalla panchina, mentre, il francese Doumbia è costretto ad accomodarsi in tribuna.
Il Lecce parte bene e cerca di fare la partita, sfortunatamente, non riesce a rendersi pericoloso anche a causa delle pessime condizioni del terreno di gioco. Al 14mo rischio per il Lecce. Cross di Kosovan e colpo di testa di Proietti che termina di pochissimo a lato. Al 16mo Moscardelli va in gol, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Al 18mo un tiro al volo dal limite di Icardi termina fuori. Al 25mo c’è un batti e ribatti in area giallorossa, fortunatamente, la difesa salentina riesce a liberare. È un Lecce, però, che soffre più del dovuto e non riesce a creare preoccupazioni alla difesa avversaria. Al 28mo, Freddi, con un colpo di testa, si rende pericoloso. Al 29mo nuovo pericolo per i giallorossi con un tiro dal limite di Mastropietro che scheggia la traversa. Al 32mo un retropassaggio sbagliato di Abruzzese causa seri pericoli ai salentini, per fortuna, Perucchini riesce ad anticipare l’accorrente Icardi. I giallorossi collezionano corner a misura industriale, ma non riescono mai a rendersi pericolosi. E infatti la prima frazione di gioco si conclude a reti bianche con la compagine di casa che ha mostrato una leggera supremazia territoriale mettendo qualche volta in affanno il reparto arretrato leccese, nonostante la manifesta superiorità tecnica di capitan Papini e compagni.
La ripresa si apre con un cambio nella file giallorosse. L’esterno Matteo Liviero, infatti, prende il posto di un impalpabile Alessandro Carrozza. Al 52mo, Curiale, su cross di Freddi viene anticipato al momento del tiro. Al 54mo Mastropietro, solo davanti a Perucchini viene anticipato da Legittimo. Al 59mo un colpo di testa di Papini termina alto e trenta secondi dopo Braglia effettua il secondo cambio. Esordio tra le file salentine per Caturano che prende il posto di Moscardelli. La seconda frazione si rivela più vivace della prima con numerosi capovolgimenti di fronte e con un Lecce che appare più reattivo. Al 67mo l’allenatore di Grosseto si gioca l’ultimo cambio della gara. Fuori il capitano Romeo Papini e dentro De Feudis. Al 72mo il Lecce passa in vantaggio. Corner di Liviero e sul pallone si avventa il neo acquisto Salvatore Caturano che deposita in rete. Una menzione, però, la merita il giovane Liviero, sul piede di partenza, ma molto preciso nell’esecuzione dei corner. La Lupa Castelli si riversa in avanti alla ricerca del gol del pareggio, ma i giallorossi riescono a controllare. All’81mo Caturano, solo davanti a Gobbo ha l’occasione per chiudere il match, ma il suo tiro termina a lato. All’83mo una bella incornata di Scardina termina a lato. All’86mo arriva la beffa per i salentini. Mastropietro, lasciato solo all’interno dell’area di rigore, con un tiro di collo pieno, riesce a trafiggere Perucchini che altro non può fare che vedere il pallone terminare in rete. I tre minuti di recupero non servono a nulla, i giallorossi, infatti, non riescono a segnare la rete del vantaggio e non approfittano del pari del Foggia bloccato in casa dalla Juve Stabia.
Inutile dirlo, quello visto oggi è il solito Lecce incapace di compiere il salto di qualità. Se c’è una squadra a cui calza a pennello il detto “non c’è due senza tre”, quella è il Lecce: dopo aver fallito contro Catanzaro e Paganese, oggi è arrivato il terzo passo falso al cospetto, come sempre, di una formazione tecnicamente modesta.
Più che acquistare calciatori, forse, sul mercato si dovrebbero cercare un po’ di carattere e personalità che in casa giallorossa servono non poco. Gli allenamenti riprederanno martedì in vista della prima giornata del girone di ritorno che vedrà il Lecce giocare in casa della Fidelis Andria.