Perucchini salva il Lecce: contro l’Andria partita analgesica. Le Pagelle


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Un'altra occasione sprecata, altri due punti lasciati per strada in un campionato che ti invita a spiccare il volo. Ecco il Lecce che impatta per 0-0 sul campo della Fidelis Andria.Un brutto Lecce, anche quest'oggi: i giallorossi, eppure, iniziano bene con i primi 45 minuti condotti con il favore del possesso palla. Poi l'eclissi: una ripresa analgesica che mette in mostra solo i tanti limiti della truppa di Braglia e le grandi doti di Perucchini.

Perucchini, 6.5: unico giallorosso degli anni '90 in campo e migliore tra i suoi. Si rende protagonista al 43' quando si avventa sui piedi di Cianci, bloccando con il petto il tentativo di battuta a rete. Inizia il secondo tempo con la traversa colpita a freddo dai baresi: era uscito male. Poi si riscatta al 69' con una gran risposta sul tentativo di testa di Tartaglia. Salva il risultato anche questa volta, ma certamente non si può vincere un campionato puntando solo sulle abilità del proprio portiere. A giugno andrà via a parametro zero.

Freddi, 5.5: va in affanno raramente e si distingue tra i suoi per la grinta e la corsa. Non soffre particolarmente le incursioni dell'Andria, ma non inventa nulla di eccezionale. Ammonito al minuto 88.

Cosenza, 5.5: torna titolare e lo fa, tutto sommato, con ordine e disciplina. Mantiene le redini di una difesa solida, ma si perde Cianci ad una manciata di minuti dal termine della ripresa: per fortuna a salvare tutti ci ha pensato Perucchini.

Abruzzese, 6-: 'ospite' nella sua città natale, ci mette la sua solita stazza per far fronte alle offensive dei padroni di casa. Ingaggia sportellate spesso e volentieri e il più delle volte riesce ad avere la meglio.

Legittimo, 5: per la prima volta in stagione va in affanno e la sua prestazione non è per nulla da incorniciare. Pecca sulla velocità e si lancia raramente in avanti: quando lo fa sbaglia i cross.

Lepore, 5.5: ci mette tanta buona volontà, ma davvero a tratti pare che vengano meno i fondamentali del gioco del calcio. Sbaglia un numero imprecisato di calci piazzati battuti in modo sbilenco. Aggiusta la mira solo sui cross con palle in movimento, ma in area non trovba compagni pronti a colpire.

dal 79' Beduschi, senza voto: forse è rimasto sorpreso anche lui quando Braglia lo ha chiamato in causa. Per lui un'apparizione di soli dieci minuti, troppo pochi per essere giudicato. Se davvero il tecnico vuole valutarlo sul campo, allora dovrebbe riservare al giovane piu spazio.

Papini, 6: Una roccia nel cuore del campo salentino. Non si risparmia, andando a dar man forte anche in difesa. In cabina di regia stecca a causa di un campo appesantito dalla pioggia mattutina. Ammonito al 56'.

Salvi, 6-: tra i suoi certamente il più aggressivo. Ci mette tanta verve e insieme a capitan Papini forma un duo di centrocampo di spessore. Peccato, però, che non sempre riesca a contenere il suo nervosismo.

Surraco, 5.5: torna dopo il turno di squalifica e, purtroppo, non lo fa con una prestazione da ricordare. È il solito a provare a mettere peperoncino alla impalpabile manovra salentina, ma i difensori baresi prendono bene le sue misure. Esce ad una ventina di minuti dal triplice fischio.

dal 70' Vecsei, 5.5: dopo la maglia da titolare in quel di Rieti, si accomoda in panchina, per poi essere utilizzato nei venti minuti finali. Prova a metterci presenza fisica, ma i suoi compagni avevano già deciso che il pari poteva andare bene.

Curiale, 4.5: è apparso insolitamente appesantito. Corre a vuoto per sessanta minuti e l'intesa con i suoi compagni latita. Esce per far spazio a Diop.

dal 61' Diop, 5.5: a gran sorpresa viene gettato nella mischia da Piero Braglia che, finché può, lo utilizza. Lui si mette subito in mostra provando a rendersi pericoloso appena un minuto dopo il suo ingresso. Finché sarà a Lecce potrà essere utile alla causa.

Moscardelli, 5: sta soffrendo terribilmente una condizione fisica precaria. Incapace di mettere palla a terra e ragionare. Ripiega fino al centrocampo pur di toccare un pallone, ma sbaglia tanti appoggi, troppi. Le voci di mercato, a suon di fesserie, probabilmente lo stanno infastidendo.

Braglia, 5: se la prima frazione di gioco poteva sembrare che nella squadra c'era tanta voglia di riscattare la sonora sconfitta dell'andata, inizia malissimo il secondo tempo, soffrendo le incursioni federiciane per venti minuti, rinchiudendosi nella propria metà campo. Lui lo ha detto: questo Lecce probabilmente non sarà mai bello, ma ultimamente non è nemmeno efficace. Sono otto risultati utili consecutivi che, tuttavia, non segnano il decisivo cambio di marcia.