Conquistare tre punti, lasciarsi alle spalle il bruttissimo pareggio ottenuto la settimana scorsa in casa della Lupa Castelli Romani e approfittare del pareggio interno del Foggia per scavalcare la compagine dauna e dare il via a un nuovo campionato che, si spera, a fine stagione, possa portare alla promozione diretta al Campionato di Serie B sfuggita nei precedenti tre tornei.
Sono state queste le motivazioni con cui i giallorossi sono scesi in campo questo pomeriggio nel derby che li ha visti opposti alla Fidelis Andria nella sfida che ha sancito l’inizio del girone di ritorno del campionato di Lega Pro.
All’andata, tra lo stupore generale, la squadra di D’Angelo prese a pallonate in faccia capitan Papini e compagni uscendo vittoriosa dallo stadio “Via del Mare” con un sonoro 3-1.
In occasione della partita in terra Bat il tecnico Piero Braglia ritrova Juan Ignacio Surraco, costretto a saltare la trasferta di Rieti per una squalifica e, soprattutto, torna alla difesa a tre, l’undici giallorosso, quindi, si schiera con un 3-4-3 con Perucchini tra i pali; reparto arretrato con Freddi, Cosenza e Abruzzese; Lepore e Legittimo esterni di centrocampo con Papini e Salvi nel mezzo della mediana; Surracco, Moscardelli e Curiale a comporre il tridente d’attacco. Il Lecce tira in porta dopo sette minuti dall’inizio della gara, ma la sfera termina debolmente a lato. I giallorossi tengono in mano il bandolo della matassa del gioco, impedendo alla formazione andriese di superare la metà campo, senza, però, creare pericoli alla porta di Poluzzi. Al 15mo un colpo di testa di Moscardelli su cross di Lepore termina a lato, senza che Curiale riesca a intercettare il pallone. I salentini macinano gioco e non corrono rischi ma, al contempo, non ne creano. Con il trascorrere dei minuti la formazione di casa prende coraggio e inizia ad affacciarsi verso l’area di rigore giallorossa, agendo soprattutto in ripartenza. Al 29mo il Lecce rischia. Cross dell’esterno della Fidelis con Perucchini che anticipa l’attaccante avversario perdendo il pallone. Fortunatamente nei pressi non si trovava alcun calciatore andriese. Al 39mo una rovesciata all’interno dell’area di Cianci termina fuori. Al 41mo il collo di destro di Lepore termina abbondantemente a lato. Allo scadere arriva un nuovo pericolo per il Lecce, colpo di testa di Grandolfo all’interno dell’area con Cianci che si avventa sul pallone, fortunatamente, Perucchini riesce ad anticipare l’attaccante avversario prima che questi possa concludere in porta. È questo l’ultimo episodio della prima frazione che ha visto un Lecce senza lode, ma con un po’ di infamia, perché, se è vero che la compagine di Braglia a tenuto in mano le redini del gioco, è altresì cristallino che non ha mai creato occasioni da gol e, soprattutto, al 44mo ha rischiato di subire il gol del vantaggio biancoazzurro.
La ripresa si apre con gli stessi 22 del primo tempo. Trascorrono pochi secondi e la Fidelis va a un passo dal gol del vantaggio. Corner di Cortellini e colpo di testa di Ciani che si stampa sulla traversa della porta difesa da Perucchini. È una formazione andriese differente quella che scende in campo nella seconda frazione, una squadra entrata sul terreno di gioco con il coltello tra i denti e che macina un buon gioco. Al 57mo un tiro dal limite di Onescu sorvola la traversa. Al 62mo primo cambio per il Lecce, fuori un Curiale mai pervenuto e dentro Diop. Al 65mo il tiro dal limite di Papini termina alto. Al 69mo Fidelis Andria nuovamente vicina al gol con il colpo di testa ravvicinato di Ferrero a cui si oppone il solito Perucchini migliore in campo. Al 71mo Braglia manda in campo il magiaro Vecsei al posto di Surraco. Al 72mo Perucchini, sempre lui, anticipa De Vena lanciato a rete. Al 75mo il colpo di testa di Ferrero termina alto. È un Lecce che fa la parte del bersaglio da luna park quello del secondo tempo, mai pericoloso e che subisce tanto, forse troppo. Al 77mo, ultimo cambio per i salentini. Fuori Lepore e dentro Beduschi. A pochi minuti dalla fine la formazione di D’Angelo sembra perdere un po’ di smalto, ma gli uomini di Braglia non riescono ad approfittarne. La partita scorre via senza sussulti da ambo le parti e, dopo tre minuti di recupero concessi dal direttore di gara, termina.
Si sperava in una reazione a una settimana dalla figuraccia di Rieti, ma così non è stato, anzi, oggi si è assistito a un’altra prestazione pessima da parte dei giallorossi, mai capaci, nell’arco dei 90 minuti, di portare il benché minimo pericolo alla porta difesa da Poluzzi e con l’estremo difensore Perucchini migliore in campo e, una volta battuto, graziato dalla traversa. A meno di un girone dalla fine il Lecce sembra aver perso quella praticità che aveva fatto sì fino a oggi di fare risultato nonostante le non buone prestazioni e andando avanti di questo passo sembra difficile riuscire ad agguantare il primo posto. Gli allenamenti riprenderanno martedì in vista della sfida di domenica contro la Juve Stabia.
