Passo indietro Lecce: contro l’Atalanta solo tanta fatica. Le pagelle


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Brutto Lecce nella festa del ritorno dell’Atalanta tra le mura amiche del nuovo stadio di Bergamo. Mai realmente pericolosi, i giallorossi vanno in balia della Dea dal primo al 96esimo minuto. Primo tempo di organizzazione difensiva, ma quanto imbarazzo nell’impostare la manovra. L’equilibrio apparente si spezza al 35′, quando Zapata fa saltare il banco. A stretto giro di tempo arriva il raddoppio del Papu Gomez e nella ripresa Gosens legittima il successo della truppa di Gasperini. Brutto Lecce che evita figure peggiori solo grazie a Gabriel e grazie alla rete della bandiera di Fabio Lucioni.

Gabriel, 6: grande risposta su Ilicic al 9′ deviando provvidenzialmente in angolo. Poi si ripete alla mezzora sulla botta dalla distanza di Gomez. Ma la sua difesa lo lascia in balia della fantasia dei padroni di casa: sui gol incassati non può nulla. Anzi, evita una figuraccia peggiore.

Rispoli, 5: pronti-via e commette lo stesso errore di una settimana fa, lasciando tutto solo Zapata libero di colpire di testa. Per sua fortuna Duvan non è preciso come lo era stato Dzeko. Poi dalle sue parti nasce il gol del vantaggio bergamasco: Gosens lo sorprende in pressione alta, ma è anche vero che Lucioni lo serve proprio quando non doveva. Il numero 6 di casa oggi è imprendibile.

Lucioni, 5.5 : tenere a bada Duvan Zapata non è proprio il compito più agevole della sua carriera. ‘Lo Zio’ sbaglia più di qualche appoggio in uscita e uno di questi costa carissimo: mette in difficoltà Rispoli che, pressato da Gosens, dà il via al vantaggio firmato proprio da Zapata. In pratica il numero 91 di Gasperini fa quel che vuole. La musica non cambia con l’ingresso di Muriel che lo costringe al cartellino giallo. Nel finale l’unica gioia di giornata siglando il gol della bandiera: bello il suo stacco di testa.

Rossettini, 5: è il più dinamico del pacchetto offensivo, cerca di fare quel che può contro Gomez-Ilicic-Zapata. Un paio di movimenti astrusi che lasciano perplessi, ma in generale prova a tenere alto il baluardo. Non ci riesce non regolarità.

Calderoni, 5: l’Atalanta preferisce infilarsi dalla corsia opposta. Lui regge bene la spinta bergamasca e quando può cerca di ripartire, individuando anche buone geometrie: peccato che il resto dei compagni non riesce sempre a seguirlo. Nel corso della ripresa sbaglia più di qualcosa: rischia di farla grossa al 72esimo quando si fa soffiare palla da Ilicic.

Petriccione, 5: Tachtsidis non è al top e allora è nuovamente lui il playmaker di Liverani. La sua gara però è da dimenticare: non riesce a dettare i tempi come vorrebbe il suo allenatore, ma soprattutto non è efficace in fase di schermo davanti alla difesa. Troppo lo spazio concesso a Gomez&Co. a ridosso dell’area di rigore. La A non è affatto come la B.
dal 54′ Farias, 6- : entra e l’Atalanta cala il tris. Così è quasi impossibile entrare nell’economia del match.

Majer insegue il Papu Gomez (ph.BergamoNews.it)

Majer, 5.5: scottato dall’errore fatale nella gara contro la Roma, Zan approccia molto bene e dopo 10 minuti va al tiro, deviato però dalla retroguardia nerazzurra. Nel tris di centrocampo è sicuramente lui il migliore, ma da solo non può nulla. Alla distanza cala anche lui e nel finale rimedia anche il giallo.

Imbula, 5: prima volta da titolare per il congolese che è evidentemente in ritardo sulla condizione. I tocchi ci sono, ma lui non gira a dovere. Molle nel contenimento del Papu Gomez in occasione del raddoppio della Dea. Nella ripresa la situazione non migliora e nel finale finisce la benzina.
dal 86′ Vera, senza voto: entra nel finale, quando non c’è nulla più da dire.

Mancosu, 5.5: anche il capitano oggi gira a vuoto. Poco presente nella manovra, praticamente inesistente nell’innescare l’attaccante di turno. Nel secondo tempo un vero fantasma.

Falco, 6- : il fantasista tarantino prende tanti calci, utili nella prima mezzora a far alzare il baricentro della sua squadra. E’ l’uomo-fantasia, ma l’Atalanta riesce quasi sempre a tenerlo a bada e a neutralizzarlo. Dai suoi piedi nasce l’assist vincente per il gol di Lucioni.

La Mantia, 6- : con il resto dei compagni a mezzo servizio, è l’eroe della promozione a prendersi sulle spalle il peso del pacchetto offensivo. Molto più presente in fase di ripiego, ma al 38′ sfiora il gol del possibile 1-1: spara proprio sui guantoni di Gollini. Per carità, fa quel che può, ma tutto solo lì davanti non può bastare.
dal 59′ Babacar, 6- : per caratteristiche è molto più dinamico di La Mantia. Si abbassa molto per tenere palla e far salire i compagni, ma in area di rigore atalantina non si fa mai notare.

Liverani, 5: attanagliato in settimana dai tanti problemi fisici di alcuni suoi elementi, si vede costretto a relegare in panchina i nuovi attaccanti, puntando sul duo fantastico della B Falco-La Mantia. Ma la vera sorprese è Imbula dal 1′. Risultato? Netto passo indietro rispetto alle ultime uscite. I giallorossi fanno una fatica bestiale per impostare una degna azione, e quando lo fanno non riescono ad arrivare ad impensierire Gollini. Sul 2-0 si gioca la carta Farias al posto di Petriccione, ma una manciata di secondi dopo la Dea cala il tris. I cambi non sortiscono alcun effetto. Va bene la costante ricerca del fraseggio palla al piede, ma il più delle volte il Lecce non fa altro che complicarsi la vita.