Il Lecce raccoglie il terzo pareggio consecutivo: dopo le X imposte a Milan e Juve, i giallorossi fanno 1-1 sul campo della Sampdoria ultima in classifica, ma stavolta il risultato lascia l’amaro in bocca. Salentini subito in vantaggio con il primo gol in campionato di Gianluca Lapadula. A fine primo tempo Falco e Shakhov sfiorano il raddoppio, ma nella ripresa il registro cambia a causa soprattutto dell’esplosione di Panagiotis Tachtsidis: il Lecce regge fino al 92′, prima di subire il pareggio di Ramirez.
Gabriel, 6- : nel primo tempo il duello è con Bonazzoli: pronti-via e deve subito farsi trovare pronto sul tentativo di esterno sinistro dell’attaccante blucerchiati lanciato a tu-per-tu con il portiere brasiliano. Al 40′ altro riflesso super sulla deviazione in area del 9 di casa. Nella ripresa la Samp alza il pressing: lui regge fino al 90′, fino al pareggio di Ramirez in pieno recupero arrivato nell’area piccola che, di norma, dovrebbe essere il suo regno.
Meccariello, 6.5: terza partita in dieci giorni per lui e altra prestazione brillante. Decisamente più intraprendete rispetto al dirimpettaio Dell’Orco, ma anche dietro è una presenza decisiva. Cartellino giallo beccato al 53′ e prima del novantesimo lascia ancora spazio a Rispoli.
dal 86′ Rispoli, senza voto: in campo ancora una volta nel finale per dare manforte al Lecce arroccato in difesa nell’ultima parte di match. Fa quel che può.
Lucioni, 6: prestazione di tutta sostanza per il capitano di giornata che si fa sempre trovare pronto quando serve. Sempre, tranne in occasione del gol nel finale della Sampdoria con Ramirez lasciato colpevolmente libero di battere di testa nel cuore dell’area di rigore.
Rossettini, 6: è il leader di una difesa che guida con personalità ed esperienza. Fa sempre sentire la sua presenza agli attaccanti della Doria che non sono mai particolarmente pericolosi fino al momento del recupero. L’1-1 finale è una beffa per tutta la retroguardia.
Dell’Orco, 6: non si vedeva in campo dall’esordio casalingo contro l’Hellas Verona. Non ha certamente la spinta di Calderoni, ma lì dietro regge l’urto. Qualche leggerezza in alcuni appoggi, ma tutto sommato è promosso.
Tachtsidis, 5.5: gara di estremo ordine per il metronomo greco che detta tempi e giocate. Ogni azione passa dai suoi piedi, e anche se sbaglia sempre qualche appoggio di troppo, si fa notare per un paio di belle intuizioni. Nella ripresa ha la colpa grave di lasciare i suoi compagni in inferiorità numerica: già ammonito per proteste, commette un fallo evitabile al 73esimo. L’arbitro estrae il secondo giallo e lo manda anzitempo sotto la doccia. L’uomo in meno alla fine peserà come un macigno.
Petriccione, 6.5: il mediano di Goriza cresce sempre di più. In mezzo al campo giganteggia in fatto di palloni toccati e contrasti ingaggiati, quasi sempre vinti. Bel tentativo al 14esimo con un tiro a giro dalla distanza che si spegne di poco alto. Ammonito a fine primo tempo, nella ripresa deve abbassare il baricentro. Vano salvataggio sul colpo di testa di Ramirez: la palla era dentro.
Tabanelli, 7: con Majer infortunato, torna tra i titolari. Gioca particolarmente largo a sinistra, forse anche per sopperire alle poche incursioni di Dell’Orco: l’idea di gioco, anche se alla lunga dispendiosa, lo premia spesso e da un suo cross in area arriva il gol del vantaggio di Lapadula. Molto bene il ‘Taba’ probabilmente è il migliore in campo..
Shakhov, 7: quarta apparizione in giallorosso per lui che deve prendere le difficili redini di capitan Mancosu. Tra lo scetticismo dei tifosi alla lettura delle formazioni, lui fa vedere quello che tutti dicevano di lui in estate: prestazione davvero ottima la sua, sia in fase di ripiego, sia, soprattutto, in quella offensiva, dove si fa sempre trovare pronto. Il gol dello 0-1 ha la sua firma pesante: molto bravo a fintare il tiro e a servire il bomber di razza Lapadula. A fine primo tempo si vede respingere il tap-in del possibile raddoppio dal costato di Ferrari. Cala fisicamente nel secondo tempo e al 68′ lascia spazio al capitano.
dal 68′ Mancosu, : Senza volerlo salva la porta di Gabriel da un gol già fatta dell’intramontabile Quagliarella deviando in corner.
Falco, : dopo aver morso il freno contro la Juve, il talento di Pulsano riconquista una maglia tra i titolari, complice anche l’assenza di Farias. Proprio come vuole Liverani, disputa un match di grande sacrificio, sempre pronto a dare una mano in fase di non possesso. In avanti cerca sempre di mettere zizzania tra la difesa ligure e al 45esimo va vicinissimo al 2 a 0, ma il suo bel tiro si stampa sulla traversa. Peccato, sarebbe stato meritatissimo.
Lapadula, 7.5: tocca a lui guidare l’attacco e già all’ottavo minuto fa saltare il banco con una zampata precisa. Il gol è tutto suo perché prima difende bene palla al limite dell’area, poi dialoga bene con Shakhov e infine batte Audero con freddezza. A metà primo tempo riceva una botta al fianco che lo fa soffrire per tutta la partita, ma chiede al mister di restare in campo e sa sempre rendersi utile. Dopo un’ora di gioco però, dopo un paio di scatti interessanti, finisce la benzina.
dal 69′ Babacar, 6: entra in campo con il chiaro compito di tenere alta la squadra cercando, magari, qualche fallo utile per rifiatare. Ci riesce più si che no. Mai pericoloso dalle parti di Audero.
Liverani, 6.5: dire che il Lecce abbia regalato un punto alla Sampdoria forse è troppo, ma non troppo. Sorprende con un paio di scelte iniziali (su tutte quelle di Dell’Orco e Shakhov), ma tutte le sue mosse si rivelano azzeccate. I giallorossi partono bene e vanno subito in vantaggio con Lapadula, finalmente il primo centro in campionato. Distanze perfette, movimenti ormai collaudati e in difesa si rischia poco quanto niente. L’espulsione di Tachtsidis complica il finale, con un Lecce arroccato dietro che abbassa le sue linee e, inevitabilmente, subisce il pari. Difficile mantenere il ritmo in dieci, ma il Lecce stasera avrebbe meritato di brindare ai 3 punti. La classifica, comunque, continua a muoversi.