Questa volta la rimonta è tutta giallorossa. Per la prima in stagione il Lecce riesce a riacciuffare per capelli una gara che si era messa, ad un certo punto, veramente male: a Foggia, in un derby sentitissimo, che ad un certo punto si era messo veramente male, i giallorossi tirano fuori gli artigli e rimontano i due gol di svantaggio. Mancosu prima e La Mantia poi rimettono al suo posto una bella partita, combattuta, fatta di tanti nervi tesi. Il pari alla fine è il risultato più giusto: dopo un primo tempo molto fisico (ma chiuso in svantaggio), nella ripresa Liverani mette la terza punta e la musica cambia.
Vigorito, 6: suda freddo al 23esimo quando il Foggia si presenta dalle sue parti con due cross insidiosissimi in rapida successione: se la cava con l’aiuto dei suoi compagni di difesa. Non può nulla sui gol di Deli e Tonucci: due grandi botte dalla distanza che baciano il palo che si insaccano alle sue spalle. Sicuro nelle uscite.
Lepore, 6- : il capitano torna tra i titolari, scalzando Venuti e Fiamozzi. Parte con il piede giusto in fase di impostazione, anche se non riesce mai a rendere davvero pericoloso un suo cross. Concede troppo spazio agli avversari quando deve chiudere e da una sua palla persa in fase di impostazione arriva il vantaggio foggiano. Esce dopo il pareggio giallorosso.
dal 31’s.t. Venuti, 6: prende la staffetta lasciata da Lepore difendendo il pareggio fino alla fine.
Meccariello, 6.5: intoccabile in difesa, prende il consegna il beniamino di casa Galano che tocca davvero pochi palloni. È lui a guidare la retroguardia che non sfigura poi tanto. I due gol foggiani arrivano da altrettante grandi invenzioni.
Marino, 6.5: dopo la buona prova fornita contro il Palermo, Liverani lo conferma anche per il derby. Marcare uno come Mazzeo non è affatto semplice, ma lui – pur con qualche difetto – riesce tutto sommato a neutralizzarlo.

Calderoni, 6: Gerbo perennemente così tanto largo lo costringe a una gara di enorme attenzione. Il pendolino della formazione giallorossa. Costa caro, però, il dribbling andato a vuoto su Gerbo da cui nasce l’assist per l’1-0 di Deli. La prima frazione era praticamente finita. Poi si riprende dall’errore e nel secondo tempo non sbaglia nulla.
Arrigoni, 6.5: torna a prendersi il posto di direttore d’orchestra e vederlo giocare, a tratti, è davvero bello. Insieme a Petriccione sa mettere ordine tra le fila giallorosse e in fase di schermo si rivela spesso prezioso. Palloni persi: 1, al minuto 86. Responsabilità sul raddoppio di Tonucci? Forse concede qualche metro di troppo, ma il 5 rossonero inventa un golazo.
Petriccione, 7- : si alterna con Arrigoni nel dare il via all’azione e da alcune sue giocate nascono situazioni interessanti. Come quella che porta al due pari, servendo un pallone d’oro a Palombi, propiziando il raddoppio di La Mantia. Nella ripresa sale in cattedra e fa vedere numeri di altra categoria.
Scavone, 6- : si muove bene in entrambe le fasi. Quando è chiamato a difendere deve dare man forte a Calderoni per tenere a bada Gerbo, mentre in avanti, se ha la possibilità, prova anche con qualche tiro dalla distanza. Dopo il 2-1 Liverani lo richiama per inserire un altro attaccante.
dal 23’s.t. Palombi, 6 : serve qualcuno che possa mordere gli spazi, e chi meglio di lui? Dai suoi piedi arriva l’assist per il pareggio di La Mantia.
Mancosu, 7+ : ci mette qualche minuto prima di entrare a pieno regime nei meccanismi della partita. Tocchi di alta classe, come sempre, e anche stavolta riesce a trovare la giocata giusta che possa dare una sterzata giallorossa alla partita: magistrale la sua punizione al nono minuto della ripresa che vale il 2-1 e che riaccende gli animi sopiti dei salentini.
Pettinari, 6.5: rientra tra i titolari per dare maggiore fisicità al pacchetto offensivo: la sua è una gara di enorme sacrificio dando tanta sostanza quando c’è da difendere. Fa tanto movimento, ma infruttuoso. Serve un assist velenosissimo a La Mantia al 20’che da pochi passi manca l’appuntamento con il gol. È lui, poi, a conquistarsi il fallo da punizione da cui nasce il gol di Mancosu.
La Mantia, 7: Sfiora il vantaggio al minuto 20 quando, lanciato da Pettinari, si fa stoppare da un difensore rossonero a pochi centimetri dalla linea del gol. Per il resto, gioca in ampiezza, lasciando quindi spazi in area di rigore foggiana che nessuno va ad aggredire. Con l’ingresso di Palombi, però, si aprono gli spazi e a un quarto d’ora dal termine trova il gol del pareggio. Pochi minuti dopo sciupa l’incredibile opportunità del 2-3, ma stavolta Bizzari dice di no. Esce stremato nel finale.
dal 40′ s.t. Tabanelli, senza voto: entra nel finale per dare maggiore sostanza alla mediana.
Liverani, 6.5: per tentare di riportare al successo il Lecce, il tecnico romano mette mano alla sua formazione: ripropone Lepore lungo l’out destro, inserisce l’ordine di Arrigoni e in attacco affianca Pettinari a La Mantia. Il primo tempo è combattuto ad armi pari, ma l’errore di Calderoni al 46esimo pesa come un macigno. Quando arriva il 2 a 0 sembra finito, soprattutto dal punto di vista mentale. Invece arriva il gol di Mancosu e a quel punto si gioca la carta del tridente gettando nella mischia Palombi. La mossa paga perché pochi minuti dopo arriva il pareggio di La Mantia che poco dopo si divora persino il vantaggio. Stavolta la rimonta è giallorossa, la prima stagionale, e porta la sua firma.