Potrebbe esserci qualche problema in più del previsto per Fabio Liverani in vista della prossima gara di campionato contro il Livorno. Gli allenamenti di ieri e di questa mattina del Lecce, infatti, hanno fatto registrare – oltre all’assenza per riposo di Scavone (per lui scongiurata ogni ipotesi di intervento chirurgico) – anche il lavoro differenziato per Bovo, Mancosu e La Mantia.
Tre pedine a dir poco indispensabili nello scacchiere giallorosso che, domenica pomeriggio, dovrà rinunciare anche a Lucioni, ammonito nella gara di Venezia e per questo squalificato per il prossimo impegno.
A fare il punto della situazione, nel corso del pomeriggio, è stato Simone Palombi. Il giovane attaccante ha messo a segno il gol dell’immediato pareggio al “Penzo”: per lui Venezia è una vittima d’onore, dal momento che in carriera ha rifilato 4 reti agli arancioneroverdi, tre dei quali con la maglia del Lecce.
“Sono contento di aver segnato lunedì scorso a Venezia – commenta la giovane punta – e di aver contribuito a portare a casa un pareggio importante su un campo difficile. Con quella rete ho eguagliato il record di otto reti raggiunto a Terni. Ora il mio obiettivo è la doppia cifra, non voglio fermarmi”.
Si sofferma sull’ultima gara Palombi, spiegando: “lunedì abbiamo affrontato una squadra ostica che fa della compattezza la sua forza, noi siamo stati bravi a metterli sotto e meno bravi nella gestione da un punto di vista tecnico. Ora testa al Livorno: sarà una squadra totalmente differente rispetto alla gara d’andata. Vengono da una striscia importante di risultati utili e vorranno proseguire, ma noi faremo di tutto per ottenere i tre punti. Ci sarà da spettare e avere pazienza”.
Palombi è già nello storia di questo campionato del Lecce e quando qualcuno gli chiede del suo futuro lui ammette: “il mio cartellino appartiene alla Lazio. In questo momento, sincerante, non ci penso, sono solo concentrato a godermi questa avventura in una città e in una società fantastica. Il mio obiettivo è rimanere qui anche nella prossima stagione, anche se è presto per parlare di queste cose”.