La capolista non si ferma più. Il Lecce ne rifila tre al Catanzaro fissando il risultato con lo stesso punteggio della gara d’andata: il 3 a 1 è l’ennesima dimostrazione di una squadra che sa quello che vuole, passa in vantaggio, si fa raggiunge, ma poi si riporta avanti con prepotenza, voglia e rabbia agonistica. Sugli scudi uno scatenato Saraniti, autore di un gol e mezzo: bene anche l’altro nuovo acquisto Tabenelli, in campo per 45 minuti. Difesa e centrocampo ballano solo nella parte finale del primo tempo, poi le doti dei giallorossi vengono fuori ancora una volta. Altro successo per mister Liverani che dà un’altra mandata al lucchetto del primo posto.
Perucchini, 6: viene infilato incolpevolmente in occasione del gol di Letizia, lasciato solo a battere a rete. Per il resto una prestazione ordinaria per il numero 22 dei giallorossi, sempre sicuro in uscita alta.
Lepore, 6.5: tanto carisma e tanta corsa per il capitano della truppa che confeziona anche il cross vincente per l’incornata di Saraniti che vale l’1 a 0. Dalle sue parti il Catanzaro punge poco e lui può lanciarsi spesso e volentieri in avanti. Che carattere il capitano.
Cosenza, 6.5: tanta roccia nella sua zona. Andato in gol domenica scorsa, questa volta bada sopratutto a contenere, riuscendoci quasi sempre al meglio. Macchia la sua prova con il solito cartellino giallo rimediato a un quarto d’ora: diffidato, salterà la prossima sfida a Bisceglie.
Marino, 6- : dopo la buona prova di Rende, viene schierato tra i titolari anche oggi. Questa volta però appare meno sicuro di sé, fino ad essere mandato fuori tempo da Letizia, al termine di una bella triangolazione che porta al pareggio ospite. Migliora nella ripresa.
Di Matteo, 6+ : torna dal 1′ e la sua presenza in campo si nota eccome. Con Mancosu e Dubickas si intende più che discretamente e quando parte palla al piede riesce (quasi) sempre a lasciare sul posto il diretto avversario. In debito di ossigeno, Liverani lo fa rifiatare poco prima del quarto d’ora della ripresa quando lo richiama in panchina.
dal 13′ s.t. Legittimo, : staffetta con Di Matteo dopo quella di Rende, ma a parti invertite. Entra per contenere le sortite offensive del Catanzaro andato KO dopo il 3 a 1: ordinato e preciso.
Arrigoni, 6.5: scende in campo con una vistosa mascherina a causa della frattura al naso rimediato una settimana fa, ma non per questo non si fa rispettare come si deve. Anche se il centrocampo è stato più in forma in altre circostanze, lui si fa sempre trovare pronto, dettando i tempi della manovra e ripiegando in fase di non possesso.
Armellino, 6.5: spesso e volentieri si sostituisce al playmaker quando ha la palla tra i piedi, provando sempre a dare ampiezza all’azione offensiva giallorossa. Non sempre puntuale in copertura, anche lui soffre in alcuni frangenti la mediana calabrese.
Mancosu, 6.5: da un po’ di tempo a questa parte regala i minuti iniziali agli avversari, prima di salire in cattedra e dettare la sua legge. Primo tempo di apnea per il classe ’88 sardo con il Catanzaro che ne approfitta e per larghi tratti prende le redini della mediana; poi cresce alla distanza e nella ripresa la sua qualità viene tutta a galla, fino al gol del 3 a 1 giunto al 25esimo della ripresa, con un destro rasoterra preciso e letale. Esce tra gli applausi.
dal 36′ s.t. Torromino, senza voto: entra nel finale per dare nuovo ossigeno al pacchetto d’attacco.

Tabanelli, 6: pronti-via e l’ex Padova è subito in campo nell’attesa posizione di trequartista. La sua autonomia fisica regge solo un tempo in cui fa vedere progressioni interessanti, buone idee di gioco e soprattutto una prestante stazza fisica. L’impressione è che al top possa essere veramente una pedina fondamentale.
dal 45′ Tsonev, 6: il giovane bulgaro entra a metà partita, al posto del nuovo arrivato Tabanelli. Si posiziona sulla trequarti, con ordine e senza eccessi. Suo il passaggio per Mancosu in occasione del gol del 3 a 1.
Dubickas, 6: tanto movimento il giovane lituano che però poco attento negli stop e poco lucido sotto porta. E’ evidente però il suo stato di crescita: si muove come il mister vuole e le due presenze consecutive tra i titolari ne sono la prova. Esce nel corso della seconda frazione per far posto a Di Piazza.
dal 12’s.t. Di Piazza, 6+ : tenuto ancora una volta in panchina a mordere il freno per un’oretta di gara, entra con il solito spirito battagliero. Con lui in campo l’attacco giallorosso diventa ancora più imprevedibile.
Saraniti, 7.5: complice anche l’assenza di Caturano, il bomber del campionato fa il suo debutto in maglia giallorossa e lo bagna al meglio, con un gol splendido di testa dopo appena undici minuti. Entra subito nel cuore dei tifosi per abnegazione, corsa e sacrificio e nel secondo tempo mette il suo zampino decisivo anche in occasione del raddoppio, mettendo nell’area di rigore avversaria un velenoso cross basso che Di Nunzio deposita nella stessa porta. Un vero top player per la categoria.
dal 29′ s.t. Riccardi, 6: entra per rinforzare la difesa dopo il terzo gol di Mancosu, contribuendo a blindare il risultato.
Liverani, 7: sorprende ancora per le sue scelte iniziali che prevedono subito in campo i nuovi innesti. La squadra gira, con un ottimo approccio mentale e fisico, ma dopo il vantaggio rallenta: peccato capitale perché il Catanzaro si rende pericoloso, approfitta di un centrocampo salentino a volte lento, e perviene al pareggio. Nella ripresa, invece, lo spartito è quello dell’inizio del match, con il piglio giusto e con i cambi azzeccati: ancora una volta ha ragione lui, nelle scelte iniziali e in quelle in corsa. Lo spirito dei giallorossi è sempre più il suo spirito: un girone intero senza sconfitte e primo posto sempre più solido.