Ci si aspettava un Lecce sugli scudi per la gara d’esordio, invece i giallorossi battezzano malamente la prima gara del nuovo campionato, perdendo clamorosamente in casa per 3 a 1 al cospetto della neo promossa Andria. Voti decisamente al di sotto della sufficienza per molti salentini, ancora lontani dalla perfetta forma fisica. Il Lecce non è ancora una squadra: troppo macchinosa la manovra, prevedibili i movimenti di Papini e compagni. Inizia male la stagione, con la festa sugli spalti dei cugini andriesi.
Benassi, 4.5 : In bilico fino all’ultimo istante, ritrova quella maglia giallorossa da titolare dopo anni convulsi. Il ‘Via del Mare’ lo acclama. Non esce mai, neppure in occasione del gol di Onescu. Incolpevole sul raddoppio. Si becca il cucchiaio sul rigore del 3 a 1 e perde le staffe. Non è sereno.
Lo Bue, 5+ : Non contiene le spinte iniziali dei baresi e il più delle volte risulta impreciso. Come il suo compagno sull’altra fascia prova a venir fuori alla distanza, ma a Liviero il compito riesce meglio. Alla ricerca della giusta forma.
Vecsei, s.v.
Liviero, 6- : Probabilmente tremano le gambe al giovane scuola Juventus che non si ambienta nei tempi giusti, fino a perdersi Onescu in occasione dello 0-1. Impreciso nei cross, cresce dopo la mezzora.Suo il bell’assist per il gol di Moscardelli. Ammonito a causa di un fallo tattico. Osa di più, Matteo.
Gigli, 5.5 : Spazza quando e come può. Incapace di entrare in partita subito, sbaglia il fuorigioco sul raddoppio barese. Alla distanza viene fuori anche lui, ma la difesa soffre terribilmente. Sboccia, Gigli!
Camisa, 5.5 : Il figliol prodigo era chiamato a prendere per mano la difesa, ma non la guida come avrebbe dovuto e saputo. Non funziona l’intesa con Gigli e il fuorigioco non scatta nell’occasione dello 0-2, lento nell’impostazione. Ricorda chi sei.
Papini, 5.5 : Non era certo questo il debutto con la fascia di capitano al braccio che i tifosi si aspettavano. Non pervenuto nei primi 45 minuti, sbaglia svariati appoggi e troppo spesso si nasconde dietro le maglie dei suoi compagni. Sfiora il pareggio del 2-2 con un colpo di testa che sibila il palo. Soffre il nervosismo anche lui: si becca il solito giallo. Dove sei capitano?
Suciu, 5 : Sbaglia un passaggio iniziale e forse questo lo condiziona per tutta la durata della sua partita. Non vince un contrasto, mai nel vivo dell’azione. Nel corso dell’intervallo resta negli spogliatoi.Sergiu chi?
Carrozza, 6- : I compagni lo cercano immediatamente perché visibilmente più fresco. Non riesce però ad incidere. In gamba, tutto sommato.
Pessina, 5.5 : Impalpabile nei primi minuti d’avvio. Poi capisce che deve sopperire anche all’assenza non giustificata di capitan Papini e cerca di farsi vedere dai compagni. Tenta di disegnare lanci, ma evidentemente ha perso il goniometro.
Lepore: Tocca pochi palloni e il più delle volte li perde. Finisce la gara in lacrime: non giudicabile.
Surraco, 6.5 : Il più reattivo. Corsa, dribling, avversari sempre nel mirino. Giusta la sua ammonizione: troppo irruento su Bisoli. Il giallo condiziona il suo secondo tempo, ma non si risparmia mai.Vivace.
Moscardelli, 6+ : Nel primo tempo è l’autentico trascinatore della truppa. Si inserisce tra le linee sperando di tirare su di sé le attenzioni dell’intera difesa dell’Andria, la quale però non perde mai di vista Curiale. Paga anche lui un eccesso di nervosismo. Con il gol della bandiera prova a scuotere i compagni. Bomber di buona volontà.
Curiale, 6- : L’acquisto di peso si fa vedere nelle mischie. Ma è evidentemente fuori fase. Poco lucido sotto porta, cerca di mettersi in mostra quando la palla viene recapitata ai suoi piedi, ma questo avviene in rare occasioni. Ha il merito di tirarsi dietro due uomini della retroguardia ospite. In trappola.
Asta, 5.5 : Squadra impacciata e bloccata nelle prime fasi del match, tanto lo spazio lasciato fin da subito alle incursioni avversarie fino al gol di Onescu. I moduli speculari delle due compagini favoriscono gli uomini di mister D’Angelo, sempre primi sul pallone. Nervoso lui e tutta la squadra. Il cambio di Carrozza pareva aver sortito qualche effetto, ma in generale non c’era una squadra vera. Era la gara da non fallire, eppure…