Lecce calcio, dopo l’amante perduta è tempo di nuovi amori


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Ci siamo. C’è uno spirito nuovo nell’aria, c’è voglia di tornare allo stadio, di gridare Forza Lecce (segui tutte le ultime dal campo), come si faceva un tempo, c’è desiderio di sostenere e supportare gli sforzi della nuova dirigenza. Messi alle spalle, in tutta fretta e senza rimpianti le ultime tre stagioni in cerca d’autore, adesso si può pensare al calcio in questa città e in questo territorio, con una dirigenza che sembra aver dato gli impulsi giusti e le necessarie motivazioni.

Una società che, dietro la guida di un professionista come Saverio Sticchi Damiani, protagonista di un’azione mirabile e di una operazione vincente, ha ridato peso e credibilità nazionale ad un ambiente calcistico, mortificato da una penalizzazione ignominiosa, da un processo mediatico e dalle disavventure tecnico agonistiche delle ultime 3 stagioni.

Oggi qualcosa sta cambiando. Nel comune sentire dei leccesi, nell’animo contrito dei salentini, che per troppo tempo hanno dovuto rinunciare all’orgoglio calcistico, vergognandosi quasi della realtà.

Tutti hanno capito che nulla poteva esserci di più e di meglio della gestione Semeraro, anni d’oro fatti purtroppo di incomprensione e presunzioni, ma ci volevano tre stagioni contraddittorie e insoddisfacenti come quelle appena trascorse per accorgersi di quanto valeva “l’amante perduta” e di quanto abbiamo bisogno di un nuovo amore.

Se il Lecce vincerà, farà risultati e giocherà bene saremo ben contenti, altrimenti ci stringeremo ancor più attorno alla squadra e alla società per ottenere e raggiungere i più alti obiettivi.

C’è uno spirito diverso nell’aria e speriamo che possa essere l’anteprima di un grande spettacolo. Perché in fondo lo sappiamo il calcio è una cosa seria, il resto può anche passare ma il pallone è come il cuore, senza quello non si può vivere.