Con l’ennesima sconfitta, la sesta in dieci partite di campionato, il Lecce Primavera di Mister Coppitelli archivia lo strano incrocio – a campi invertiti – che vedeva i salentini impegnati contro il Milan di Ignazio Abate, proprio come la squadra di Mister D’Aversa che ieri se l’era dovuta vedere contro i rossoneri di Stefano Pioli nel pareggio per 2 a 2.
Con le marcature di Diego Sia (30′) e Filippo Scotti (63′) i lombardi regolano i giallorossi, sembrati ancora una volta una squadra in costruzione. Solo il campionato rovinoso del Frosinone (che ha perso la sua nona partita in quel di Genova per 2 a 0) fa dormire sonni un po’ più tranquilli ai salentini, visto che a retrocedere nella Primavera-2 sarà soltanto un team. È bene tuttavia che Coppitelli trovi la chiave per accendere il motore di un gruppo che sembra scarico, spesso confuso nel comprendere quelli che devono essere i movimenti per imbastire un gioco che manca.
Il Lecce sceso in campo a Milano, con Lampinen Skaug in porta, Faticanti – Pacia – Addo – Munoz in difesa, Mc Jannet – Vulturar – Samek a centrocampo, Salomaa – Helm – Jemo in attacco, non impensierisce mai i rossoneri nella speculare formazione tipo (un 4-3-3 con Raveyre in porta, Bakoune – Simic – Nsiala – Jimenez in difesa, Stalmach – Malaspina – Zeroli a centrocampo, Scotti – Camarda – Sia in attacco). Gli ingressi di Minerva, Gromek Kodor e Agrimi non spostano di nulla gli equilibri di un team troppo leggerino per opporsi alla seconda del campionato. Legittimo, però, chiedersi come mai un centrocampo così talentuoso fatichi a imbastire trame di gioco, quasi che la questione sia più mentale che tecnica.
Al rientro, dopo la sosta, il Lecce se la vedrà con il Bologna terzultimo. E la sfida non ammette errori.