La frisella, il cibo povero che è diventato chic


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Chi non ha mai gustato una frisella in Salento, non ha davvero assaporato l’anima di questa terra. Questo pane biscottato, dalla forma semplice e dal gusto inconfondibile, è molto più di un semplice alimento che ha conquistato il cuore (e la pancia) dei turisti e una popolarità che ha ormai superato i confini locali.

Gustare una frisella è una vera e propria esperienza sensoriale, Il croccante del bis-cotto, il sapore intenso dell’olio, l’aroma dell’origano… è un tripudio di sensazioni che ti trasporta direttamente in Salento. È un comfort food, come si usa dire, quel cibo che, quando lo mangi ti fa stare bene. E ti ricorda il passato.

È un rito che comincia dalla sponzatura. Da quando, questo pane biscottato viene immerso nell’acqua quanto basta a renderlo perfetto per essere condito con i tesori della terra salentina: pomodoro fresco, olio extravergine d’oliva, origano, basilico e chi più ne ha più ne metta.

Le origini della frisella si perdono nella notte dei tempi (leggi qui), ma una cosa è certa: è stata un compagno di viaggio indispensabile per contadini, marinai e pescatori. In passato il bis-cotto di grano duro, impastato con acqua, sale e lievito, aveva al centro un foro per infilare le friselle in una collana che serviva a trasportarle sulla barca da pesca o in campagna. Era un cibo povero, pensato per durare a lungo. Oggi, invece, è un prodotto gourmet, ricercato e apprezzato.

Ma cos’è che rende la frisella così speciale? La semplicità è sicuramente un punto di forza: pochi ingredienti, lavorazione artigianale e cottura lenta. E poi le friselle sono come un foglio bianco su cui scrivere la ricetta preferita. Dal classico condimento alle versioni più elaborate con tonno, capperi e olive, salmone, cozze, verdure grigliate, ricotta ‘scanta. Infinite varianti che regalano ad ogni morso una sorpresa e che rendono la frisella una tela su cui dare sfogo alla propria creatività culinaria.

È un’opera d’arte della panificazione che potrebbe essere consumato a colazione, pranzo, cena e anche a merenda (se avete ancora fame).

La frisella: un rito salentino

In Salento, la frisella non si mangia, si celebra. Con il buco o senza, di sopra o di sotto, di orzo o di grano poco importa. Quindi, la prossima volta che ti troverai in vacanza nel Salento non perderti l’opportunità di assaggiare una vera frisella. E se non puoi venire fino a qui, non disperare: puoi sempre prepararla negli scaffali dei supermercati e condirla seguendo poche regole tradizionali: inzuppa, condisci e gusta.

Niente di più semplice.