18M, aspettando il Decreto c’è l’intesa tra Governo e Regioni: l’Italia riparte così


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Manca solo il decreto ufficiale che, verosimilmente, sarà presentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con una conferenza stampa attesa per oggi, ma le regole per la seconda parte della Fase 2 sembrano esserci tutte.

Dopo aver deliberato il Decreto Rilancio sull’economia, ora il Governo è pronto a disciplinare la nuova ripartenza dell’Italia: dal 4 maggio in molti si sono già rimessi in moto, ma dopo due settimane dalla fine del lockdown il Paese ora si appresta a riaprire pressoché completamente.

La Fase 2.2 prenderà il via sulla base dell’intesa raggiunta tra Stato e Regioni: regole uguali per tutti, il Governo lascia ampi margini di manovra alle autonomie locali, ma potrà sempre intervenire in caso di malaugurata e pericolosa risalita della curva epidemiologica.

Da lunedì prossimo, quindi, si rialzeranno le serrande di ristoranti, parrucchieri, estetisti, tatuatori, stabilimenti balneari e negozi di merce al dettaglio. Regole ferree, un metro di distanza interpersonale, via libera alle visite non solo ai parenti, ma anche agli amici rispettando sempre le regole sugli assembramenti (vietati!) e utilizzo delle mascherine.

Ci si potrà spostare con ancora maggiore libertà, cadrà il sistema della autocertificazione, ma per andare da una regione all’altra si dovrà attendere ancora, almeno fino al prossimo 3 giugno.

La bozza dell’intesa guarda specialmente alle attività che fino ad oggi sono state costrette alla chiusura e che ora, per riaprire, devono osservare protocolli rigidi per evitare il contagio. Sulle spiagge, ad esempio, proibite le attività ludico-sportive, mentre sarà previsto l’accompagnamento all’ombrellone “da parte di personale dello stabilimento (steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare”.

Misure come il distanziamento tra gli ombrelloni, che dovrà garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ognuno, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia (per file orizzontali o a rombo); tra lettini e sedie a sdraio deve essere poi garantita una distanza di almeno un metro e mezzo.

I tavoli dei ristoranti dovranno essere disposti in modo che ci sia un metro di distanza tra i clienti, distanza che “non può essere ridotta ricorrendo a barriere fisiche”. Gli esercenti dovranno “privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni; non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.  La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza di almeno un metro tra i clienti”, la consumazione a buffet è vietata e il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e lavarsi di frequente le mani prima di ogni servizio al tavolo.

Occorre poi favorire – si sottolinea nel documento – il ricambio d’aria negli ambienti interni “ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”. La postazione dedicata alla cassa “può essere dotata di barriere fisiche”, preferendo il pagamento elettronico.

La mascherina dovrà essere indossata dai clienti tutte le volte che non sono seduti al tavolo. La distanza di un metro varrà anche nell’organizzazione degli alberghi e agriturismo, dove i clienti dovranno sempre girare con la mascherina e dove si dovranno organizzare “tutte le aree comuni, favorendo la differenziazione dei percorsi di ingresso e uscita”. Infine, niente sauna, idromassaggio e bagno turco.

Ecco, allora, nel dettaglio, le principali novità.

Ciao ciao autocertificazione

Da lunedì ampia libertà di movimento all’interno della regione di residenza, senza bisogno di portare un’autocertificazione scritta. L’unico limite riguarda le aree nelle quali dovessero sorgere nuovi focolai, o venissero alla luce «aggravamenti della situazione epidemiologica». Invece, per passare da una regione all’altra si dovrà aspettare il 3 giugno, dopo il ponte della Festa della Repubblica. Oggi si può solo per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute o per rientrare al domicilio.

In quarantena fino a completa guarigione

Resta il divieto assoluto di spostarsi dalla propria dimora per i soggetti sottoposti a quarantena per un provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus: il divieto resta valido fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria.

Vigilanza nelle aree pubbliche

Il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico (come i parchi) in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza di un metro. A Lecce, ad esempio, il Comune ha già previsto un sistema di prenotazione per l’accesso ai parchi verdi.

Bambini e ragazzi all’aperto

Per i servizi dedicati a bambini e ragazzi, preferire attività all’aperto quando possibile e composizione di gruppi stabile nel tempo evitando attività di intersezione tra gruppi diversi. I giochi dovranno essere a utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio.

Le sanzioni

Nella bozza del decreto è prevista una sanzione da 400 a 3mila euro per chi viola le regole (peraltro il 12 maggio alla Camera era passato un emendamento che abbassava il limite massimo per la multa a mille euro). Per le imprese infine è prevista anche la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Per quanto riguarda i Comuni, i sindaci potranno decidere “la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza di un metro”.