Accusò il meccanico di Patù di aver ucciso Noemi: Lucio Marzo sceglie il rito abbreviato


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Sceglie il rito abbreviato Lucio Marzo per la presunta calunnia ai danni del meccanico di Patù, Fausto Nicolì. Il gup Carlo Cazzella ha accolto l’istanza dell’avvocato Luigi Rella, legale del 18enne di Montesardo.

Il processo si aprirà il 1 febbraio del 2019. Lucio Marzo era presente oggi in aula all’udienza preliminare. Deve difendersi dall’accusa di calunnia aggravata.

Invece, in una precedente udienza, Nicolì, attraverso l’avvocato Luca Puce, ha invocato un maxi risarcimento di 100mila euro.

L’inchiesta

L’inchiesta riguarda le missive scritte dal carcere minorile di Quartucciu, in cui accusava il meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini. Ben sei, quelle in cui Fausto Nicolì veniva additato come il vero colpevole dell’uccisione della studentessa di Specchia.

Nella prima, datata 2 gennaio 2018, Lucio (nonostante la piena confessione del mese di settembre, n.d.r) afferma: “Ora sono stanco delle bugie e delle colpe che mi sto prendendo io… Lo sto facendo soltanto perché Fausto mi ha detto che se non lo facevo, rischiavo la vita”.

In una successiva missiva, il ragazzo di Montesardo ricostruisce anche la dinamica dell’omicidio, dicendo. “Arrivammo in campagna, al chè io mi misi in mezzo, e lui mi diede un forte schiaffo… lui sferrò il coltello e la pugnalò al collo… lei cadette a terra e Fausto le tirò le pietre addosso”.

Fausto Nicolì presentò successivamente una denuncia contro Lucio.

Intanto, però, il pm Donatina Buffelli aveva aperto un’inchiesta, iscrivendo Nicolì nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Un atto dovuto, per effettuare i necessari accertamenti investigativi. Il meccanico, venne anche ascoltato in Procura, respingendo fermamente ogni accusa. Conseguentemente, il pm Buffelli ha chiesto l’archiviazione del procedimento per Nicolì, anche per l’infamante accusa di prostituzione minorile.

Invece, come sappiamo, è andato avanti il processo a carico di Lucio Marzo, per l’omicidio di Noemi Durini. Il 18enne di Montesardo è stato condannato a 18 anni ed 8 mesi, al termine del rito abbreviato, celebratosi presso il Tribunale dei Minori.