Morì dopo caduta in scooter su una strada “rattoppata”, una condanna per omicidio colposo


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Morì a soli 16 anni, a seguito d’incidente stradale in scooter su di una strada provinciale “rattoppata” con l’asfalto.

Nelle scorse ore, è arrivato il verdetto del tribunale. Il giudice monocratico Sergio Tosi ha condannato Luigi Donno, 79 anni, di Racale, proprietario del terreno confinante con il manto stradale, a due anni per omicidio colposo ( pena sospesa). Questi dovrà inoltre risarcire con una provvisionale di 10mila euro, in separata sede, la nonna della vittima, costituitasi parte civile  con gli avvocati Massimo Fasano e Antonio Nassisi ( oltre al risarcimento del danno in separata sede).

L’imputato è assistito dal legale Biagio Palamà che una volta depositate le motivazioni, impugnerà la sentenza in Appello. Assolto, invece, Cosimo Stefanì, 66 anni, di Gallipoli, capo-cantoniere sorvegliante IV gruppo Nord/Sud. È difeso dal legale Luigi Suez.

L’inchiesta

Francesco Brandolino, 16enne di Melissano è deceduto il 28 ottobre di quattro anni fa, dopo la caduta a bordo di uno scooter sulla provinciale Gallipoli-Mancaversa.

L’inchiesta scattò, a seguito della denuncia dei legali della famiglia che sollevarono dubbi in merito alle condizioni di quel tratto di strada.

La causa dell’incidente, sarebbe stata individuata in un avvallamento del manto stradale, provocato dall’estendersi sotterraneo delle radici di un albero. Il sostituto procuratore Donatina Buffelli, sulla scorta di una consulenza tecnica, evidenziò responsabilità di tipo “omissivo” per la mancata rimozione del pericolo, rappresentato dalla suddetta deformazione.

Secondo l’accusa, Luigi Donno, titolare del terreno confinante con il manto stradale, aveva il dovere di segnalare alla Provincia, Ente proprietario della strada, la situazione di pericolo.

Inoltre, il perito Angelo Nocioni ravvisò “responsabilità a carico dellente provinciale per la cattiva manutenzione della strada dove si verificò l’incidente”.

Invece, Cosimo Stefanì, capo-cantoniere sorvegliante IV gruppo Nord/Sud venne rinviato a giudizio per omissione di segnalazione, visto il compito di controllo sulla condizione della strada, di cui era investito.

A seguito dell’udienza preliminare, Il gup Stefano Sernia dispose il proscioglimento per Ottavio Vadruccio, assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia e per Franco Barriera, difeso dal legale Francesco Spagnolo.