Tafferugli con la Polizia a San Foca, attivista No Tap condannato a nove mesi


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Avrebbe aggredito le forze dell’ordine, durante una manifestazione di protesta contro il gasdotto Tap.

Il giudice monocratico Marcello Rizzo, al termine del processo per direttissima, ha ritenuto Saverio Pellegrino, 52enne di Andrano, colpevole dei reati di getto pericolo di cose, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate a pubblico ufficiale nei confronti di due poliziotti.

Per altrettanti episodi, il Tribunale ha assolto l’imputato e revocato la misura dei domiciliari, disponendo soltanto il divieto di dimora nei Comuni di Melendugno e Lecce.

Accolta, dunque, listanza dellavvocato Carlo Sariconi, difensore di Saverio Pellegrino. Il giudice ha infatti ritenuto, “considerato il tempo trascorso e il buon comportamento processuale dell’imputato, affievolite le esigenze cautelari”.

In aula di tribunale gremita di gente, prima della camera di consiglio, sono stati ascoltati i quattro poliziotti, che secondo l’accusa rappresentata dai pubblici ministeri Roberta Licci e Guglielmo Cataldi, sarebbero stati aggrediti da Pellegrino.

L’episodio risale al 10 aprile scorso, poco prima di mezzanotte. Alcuni attivisti volevano bloccare la marcia dei camion di Tap, lungo la provinciale 145, che collega Lecce a Melendugno, incendiando un cassonetto dei rifiuti in mezzo alla strada e con un muretto posto di traverso sulla carreggiata.

È intervenuta la Polizia ed è iniziata una sassaiola. Alcuni agenti, durante i tafferugli, avrebbero riportato varie lesioni e contusioni, con prognosi di circa 10 giorni. I manifestanti sono stati bloccati e Saverio Pellegrino è stato arrestato in flagranza di reato, poichè nelle tasche aveva alcune pietre.