Avrebbe, secondo il Pubblico Ministero, palpeggiato tre ragazzine in occasione di un casting, ma il giudice ha ritenuto che non si possa accusare il direttore di Radio Queen del reato di violenza sessuale. Nel processo in abbreviato, il Gup Alcide Maritati ha emesso un'ordinanza in base alla quale, gli atti del processo debbano essere restituiti al pubblico ministero, perché a suo avviso il fatto contestato sarebbe diverso da come era stato formulato dalla dr.ssa Elsa Valeria Mignone. Il giudice, infatti, dopo avere esaminato gli atti ed avere ascoltato le parti, non ha infatti ravvisato l'esistenza del reato di violenza sessuale, ma quello di abuso della condizione di disagio psichico delle presunte vittime. Adesso il procuratore dovrà riformulare il capo d'imputazione e successivamente si potrà fissare un'altra udienza preliminare per un nuovo processo.
Amedeo Calogiuri, 63enne originario di Lizzanello, ma residente a Lecce, a capo da molti anni della storica emittente salentina Radio Queen, era accusato di violenza sessuale. Nella discussione odierna, dinanzi al gup Maritati, il pubblico ministero d'udienza Elsa Valeria Mignone aveva chiesto una condanna ad 1 anno e 4 mesi, tenendo conto della lieve entità. Una vittima della presunta violenza si è costituita parte civile ed il suo difensore, l'avvocato Antonio Filograna ha avanzato, quest'oggi, un risarcimento di 10mila euro. Il legale, infatti, ritiene che la sua assistita abbia subito sia un danno morale, ma anche patrimoniale. La 21enne di Lecce, infatti, quando avvenne l'episodio era disoccupata e dovette rinunciare all'attività lavorativa che aveva programmato. Invece, il legale di Calogiuri, l'avvocato Tania Rizzo aveva chiesto l'assoluzione. Lo stesso direttore di Radio Queen, nell'udienza odierna aveva rilasciato spontanee dichiarazioni, affermando di essere profondamente amareggiato per quanto accaduto, ma di essere stato frainteso. Già, nel periodo in cui scattò l'inchiesta sulle presunte violenze, egli aveva affermato "I provini vengono fatti da giovani che devono mettersi in mostra. Poi magari vengono scartate e creano problemi. Ovviamente i provini, i casting, non sono per educande: si sfila in bikini, in costumi trasparenti e chi è fuori dal giro e non conosce l’ambiente, può fraintendere”.
L'inchiesta venne aperta dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero in seguito alla denuncia presentata da tre giovani ragazze. Una di esse, la 21enne che si è poi costituita parte civile, raccontò agli uomini della squadra mobile di Lecce, che durante un provino tenutosi nell'inverno di tre anni fa, in vista della manifestazione "Euro Miss Mediterranea" organizzata da Calogiuri, (giornalista ma anche organizzatore di eventi di grande risonanza mediatica come il Sallentino) venne "importunata" dall'uomo. Il direttore dell'emittente salentina, cogliendola di sorpresa, le avrebbe palpeggiato prima il seno e poi il sedere. Subito dopo, si sarebbe giustificato affermando che era una prassi del "settore" , al fine di ottenere spazio agli eventi ed a questa "regola" anche lei doveva sottostare. Poco tempo dopo, il magistrato inquirente ordinò agli agenti della Squadra mobile una perquisizione domiciliare in casa del direttore, emanando un decreto di sequestro. Le indagini si soffermarono sull'analisi di vari oggetti: computer, macchine fotografiche, supporti informatici e venne anche nominato un consulente per accertare la "natura" del materiale sequestrato.