Doveva eseguire dei lavori in casa, ma abusò di lei: operaio di Carmiano condannato


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Avrebbe abusato di una donna di Carmiano, mentre si trovava nella sua abitazione a rimontare un armadio e per un operaio del suo stesso paese è arrivata la sentenza di condanna. Il collegio della seconda sezione penale, presieduto dal dr. Roberto Tanisi, ha inflitto nel primo pomeriggio di oggi, una pena di 3 anni a S. P., 36enne, accusato di violenza sessuale riqualificata in ipotesi lieve.

Inoltre è stato disposto un risarcimento di 20.000 euro nei confronti della vittima, costituitasi parte civile e difesa dall'avvocato Anna Maria Ciardo. Il pubblico ministero d'udienza Massimiliano Carducci ( titolare dell'inchiesta dr. Giuseppe Capoccia) aveva invocato la stessa pena e riqualificazione, a cui si era associato il difensore di parte civile.

S.P., secondo la versione della vittima che ha presentato querela il giorno successivo, nella prima mattinata del 2 luglio di tre anni fa si sarebbe recato presso la casa della signora. Doveva eseguire dei piccoli lavori di sistemazione e avrebbe raggiunto alcuni idraulici che si trovavano però al piano di sopra. Il 36enne avrebbe tentato un primo approccio sessuale, afferrando la donna da dietro, palpeggiandole il seno e cercando di baciarla; infine l'avrebbe spinta sul letto, continuando a toccarla sul petto e infilandone una mano nelle mutandine.

La signora avrebbe urlato e si sarebbe recata sulle scale, dove c'erano gli altri operai che l'avrebbero vista sconvolta,  a chiedere loro aiuto ( avrebbero poi confermato la scena vista, ai carabinieri), mentre il suo concittadino era già scappato via.

Questa mattina in aula, il 36 enne di Carmiano, è stato ascoltato dai giudici nell'ambito dell'esame richiesto dall'avvocato Gabriele Valentini, suo difensore. L'operaio ha raccontato, anzitutto, di essere arrivato un'ora prima dei suoi colleghi. Quindi sarebbe sceso dal piano di sopra dell'abitazione della donna con un armadio smontato, pronto a rimontarlo nella stanza; a quel punto, come dichiarato innanzi al giudice, " quando stavo prendendo le misure per rimontare l'armadio, ella si sarebbe presentata completamente nuda". Dopodiché, ella stessa, appena sentito un rumore che indicava l'arrivo sulle scale degli altri operai, si sarebbe messa addosso un semplice copricostume e urlando, sarebbe corsa incontro a loro.

Secondo la difesa, risulterebbe inverosimile che l'uomo potesse avere messo in atto quell'approccio così spudorato, sapendo dell'arrivo, poco dopo, dei suoi colleghi; inoltre, altra circostanza non trascurabile per il difensore, la donna si sarebbe rifiutata di pagare due giornate di lavoro all'operaio, facendo pensare di avere architettato il piano "ad hoc" per non accollarsi quella spesa. L'avvocato Valentini ha chiesto l'assoluzione dell'operaio per mancanza di prove, ravvisando troppe incongruenze nel racconto della presunta vittima.

Ma il giudice è stato di parere ben diverso.

Sempre nel pomeriggio di oggi era stato condannato a 2 anni e 4 mesi un ventunenne del Basso Salento per violenza sessuale sulla cuginetta non ancora quattordicenne.