Droga, armi ed estorsione: smantellata associazione criminale. I nomi dei 18 indagati


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La Procura chiude un’altra inchiesta relativa ad un fiorente traffico di droga nelle piazze di spaccio leccesi.

Nell’avviso di conclusione compaiono 18 nominativi. Si tratta di: Josè Bruno Acquaviva, 36enne leccese; Valerio Casarano, 26enne leccese; Davide Corlianò, 37enne leccese, detto “pili russu”; Angelo Corrado, 38 anni, di Frigole, detto “uomo di mare”; Antonio Sebastian Dell’Anna, detto Sebi, 25 anni di San Cesario; Danilo De Tommasi, 30 anni leccese; Fernando Elia, detto, Poldo, 42enne di Lecce; Massimiliano Elia, 45 anni, di Lecce, detto Massimo; Carmine Mazzotta, 45enne leccese, detto Carmelo o ruessu; Salvatore Muscella, 56 anni di Corsano; Giuseppe Guido, 28 anni di Lecce; Cristian Leopizzi, 42 anni di Lecce; Lorenzo Paladini, 33 anni di Lecce; Nicola Pinto, detto Nico, 30 anni leccese; Stefano Rizzato, 27 anni di Lecce; Andrea Santoro, 28 anni di Lecce; Davide Solazzo, 28enne di Lequile; Michael Virgulto, 28enne leccese.

Sono difesi di fiducia, dagli avvocati Raffaele Benfatto, Giancarlo Dei Lazzaretti, Giuseppe De Luca; nominati di ufficio, i legali: Giuseppe Minerva, Cristiano Solinas, Barbara Fontò e Valeria Priore; Francesca Manta.

Le indagini sono state coordinate dal pm Guglielmo Cataldi della Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Lecce.

I fatti contestati si sarebbero verificati tra maggio del 2010 e settembre del 2015. Gli episodi di spaccio di marijuana, hashish e cocaina si sarebbero consumati prevalentemente nel quartiere di San Pio, nei pressi del monumento dell’obelisco, di un albergo e di un bar di Lecce.

Acquaviva, Casarano, Corlianò, Dell’Anna, Fernando e Massimiliano Elia (entrambi sono considerati i capi del sodalizio), Guido, Leopizzi, Paladini e Rizzato, rispondono di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’aggravante di avere agevolato i clan mafiosi.

Anche a Corrado viene contestata la “mafiosita”, poiché, ritiene la Procura, avrebbe versato gli introiti del traffico di droga, al clan Briganti. Invece, Muscella, De Tommasi, Corrado e Pinto sono accusati solo del reato associativo.
Santoro, Solazzo e Virgulto risultano infine coinvolti in singoli episodi di spaccio.

Occore ricordare che Corrado, De Tommasi, Massimiliano Elia, Guido e Acquaviva sono stati già arrestati nell’operazione antidroga “Vele”.

Nell’avviso di conclusione viene anche contestata l’estorsione a Guido, Paladini, Corlianò e Rizzato. I due distinti episodi si sarebbero verificati nel periodo marzo/aprile del 2015 e consistiti nel farsi consegnare da clienti “morosi”, altrettante vetture come risarcimento per un debito di droga non onorato. Invece, il solo Virgulto risponde di tentata esorsione. L’uomo con una serie di messaggi minatori risalenti allo stesso periodo, del tipo “oggi se non vieni, vengo io, per forza. Me servono”, avrebbe cercato d’intimidire un “cliente” reo di non avergli versato il corrispettivo della cessione di stupefacente.

Infine, Mazzotta e Virgulto, sono accusati di detenzione di arma da fuoco. Alla fine del 2014, dopo l’arresto di Mazzotta, la pistola custodita in casa, sarebbe stata prelevata da Virgulto e portata in luogo pubblico.