Inchiesta Parabita: l’ex vicesindaco Provenzano ottiene i domiciliari dal Riesame


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Dopo gli interrogatori di garanzia dell’operazione ‘Coltura’ , sono arrivate anche le decisioni del Riesame e del gip sulle richieste di misure cautelari per gli indagati. Anzitutto per il vicesindaco di Parabita, Giuseppe Provenzano, difeso dall'avvocato Luigi Corvaglia.Il collegio del Tribunale del Riesame, presieduto da Silvio Piccinno ha disposto i domiciliari per il politico (anche se non si può parlare di scarcerazione, poiché ci si riferisce alla sostituzione di  una misura cautelare, con un'altra) accogliendo l'istanza avanzata dal difensore (il Gip invece aveva rigettato la richiesta).
 
L'avvocato Corvaglia, riteneva che non vi fossero gravi indizi di colpevolezza, poiché il pentito Massimo Donadei farebbe cenno ad un Provenzano, che potrebbe riferirsi ad un suo omonimo; inoltre, dall'intercettazione del dialogo tra Orazio Mercuri e Marco Giannelli, non emergerebbe con chiarezza il riferimento al politico di Parabita. Inoltre, secondo il legale, non ci sarebbero le esigenze cautelari, visto che Provenzano si è dimesso dalla carica di vicesindaco e non potrebbe così reiterare il reato. Intanto, per il 5 gennaio 2016 è stata fissata l'udienza del Riesame per decidere, eventualmente, in merito alle istanze presentate dall'avvocato Laterza per i suoi assistiti, tra cui anche quella per il presunto capo dell'organizzazione Marco Antonio Giannelli.
 
Ha ottenuto i domiciliari dal gip Alcide Maritati Antonio Luigi Fattizzo, mentre Marco Seclì è stato scarcerato ( dovrà rispettare soltanto l'obbligo di dimora nel Comune di residenza). Entrambi sono difesi dall'avvocato Luca Laterza. Stesso discorso per Federico Fracasso, difensore Pietro Ripa, che ha potuto lasciare il carcere, dopo la decisione del giudice (dovrà anch'egli rispettare soltanto l'obbligo di dimora) e per l'infermiere  dell'ASL, Lorenzo Mazzotta, difeso dagli avvocati Elvia Belmonte e Mariangela Calò. Quest'ultimo già ai domiciliari, è stato scarcerato; secondo il giudice, non c'era il rischio di ‘reiterazione di inquinamento di materiale probatorio’, visto che Mazzotta si era già sospeso dal servizio.

Ricordiamo che l'operazione investigativa ‘Coltura’, coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e condotta dai Ros ha portato all’arresto di 23 persone, permettendo di disvelare un pericoloso intreccio di potere tra mafia e politica nel comune di Parabita. Le indagini dei carabinieri, avviate nel 2013 hanno cercato di ricostruire il processo di riorganizzazione interna del sodalizio mafioso Giannelli; dunque la reggenza assunta da Marco Antonio, come detto, del boss storico Luigi Giannelli, condannato all’ergastolo come mandante del duplice omicidio di Paola Rizzello e di sua figlia, brutalmente uccise la sera del 20 marzo 1991. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione illegale di armi, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e danneggiamento seguito da incendio, tutti reati aggravati dalle finalità mafiose.