Finisce sotto processo il dirigente provinciale Stefano Zampino, accusato di omicidio colposo per la morte di tre giovani, dopo un terribile incidente stradale.
Dunque, dopo un’iniziale proscioglimento dinanzi ad un altro giudice, il 52enne di Lecce – all’epoca dei fatti a capo del Servizio Viabilità della Provincia – è stato rinviato a giudizio dal Gup Giovanni Gallo al termine dell’udienza preliminare celebratasi ieri mattina.
Dovrà presentarsi il 20 febbraio prossimo dinanzi al giudice monocratico Francesca Mariano per l’inizio del processo.
Stefano Zampino è difeso dall’avvocato Alessandro De Matteis. Invece, si sono costituiti parte civile i genitori di Alberto Leo, assistiti dall’avvocato Umberto Leo; la sorella di Armando Viceconte con Stefano De Francesco e i genitori di Antonio Junior Rubrichi, con Francesco D’Agata.
Le decisione di 2 anni fa
Occorre ribadire, che due anni fa, il gup Stefano Sernia, stabilì il “non luogo a procedere” per il dirigente provinciale. Non solo, il giudice chiese che venissero ritrasmessi gli atti al pubblico ministero per accertare eventuali responsabilità su chi avesse divelto i segnali stradali che indicavano il limite di velocità di 50km orari sul tratto di strada “incriminato”.
Il reato ipotizzato a carico di ignoti era furto di segnaletica. La decisione sarebbe maturata sulla scorta di un video che attesterebbe la “sparizione” di tali cartelli il giorno successivo all’incidente.
Ad ogni modo, dopo la decisione del giudice, l’avvocato di parte civile Stefano De Francesco presentò ricorso presso la Corte di Cassazione. Gli “ermellini” disposero l’accoglimento e si è così giunti ad una nuova udienza preliminare.
La tragedia
Durante la notte, a cavallo tra la vigilia e il giorno di Natale di sei anni fa, si verificò un terrificante impatto sulla strada che collega Minervino di Lecce a Giuggianello. I tre giovani coinvolti nel sinistro stradale erano tutti di Uggiano La Chiesa. La Jaguar con a bordo Armando Viceconte, militare dell’aeronautica di appena 21 anni che prestava servizio al Nord, Alberto Leo, anch’egli 21enne, (figlio dell’ex sindaco di Uggiano la Chiesa, Maria Cristina Rizzo) e Antonio Junior Rubrichi, di 20 anni è andata ad impattare violentemente contro un muretto.
Subito dopo, il veicolo si è schiantato contro un albero d’ulivo.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti prontamente i sanitari del 118 a bordo di diverse ambulanze, i carabinieri della compagnia di Maglie ed i vigili del fuoco.
Quando i soccorritori hanno estratto i corpi dalle lamiere, il solo Rubrichi era ancora vivo. Ricoverato nell’ospedale di Lecce, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ma non è riuscito a sopravvivere, dopo sei mesi di coma.
Alla chiusura delle indagini preliminari, venne contestata l’accusa di omicidio colposo al dirigente provinciale Stefano Zampino. Il pubblico ministero Carmen Ruggiero, all’esito di una consulenza stradale eseguita dall’ingegnere Angelo Nocioni, riscontrò le presunte responsabilità.
Le contestazioni riguardavano la gestione e manutenzione del tratto stradale, nonché una mancanza di adeguata “protezione” dell’albero d’ulivo secolare, collocato a poca distanza dalla carreggiata.